Ticino e Grigioni

SCUDO, nessuna manchevolezza

Inchiesta interna del servizio di cura a domicilio dopo che un'anziana in fin di vita non aveva risposto per 4 giorni

  • 7 febbraio 2017, 19:03
  • Oggi, 06:51
Immagine d'archivio

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SCUDO ha fatto anche più di quanto doveva. È - in sintesi - il risultato dell'inchiesta interna avviata dal servizio di assistenza e cura a domicilio luganese, dopo il caso dell'83enne trovata nel suo appartamento in fin di vita e deceduta in un secondo tempo in ospedale. La vicenda era stata denunciata negli scorsi giorni al giornale 20 minuti da alcuni vicini di casa dell'anziana: "Un essere umano non merita questo", avevano scritto, accusando SCUDO di non essersi preoccupati a sufficienza della donna, che per quattro giorni non aveva risposto al citofono.

"Secondo me non c'è stata nessuna manchevolezza e tutt'al più si è peccato per eccesso di zelo", ha detto ai microfoni della RSI Sergio Macchi, presidente di SCUDO, spiegando di aver ricevuto una documentazione da un ospedale del luganese in cui veniva chiesto agli infermieri del servizio di cura a domicilio di occuparsi della donna.

L'83enne, secondo quanto precisato da Macchi, non voleva farsi visitare, così è stato avvisato il medico curante. "Dall'ospedale la donna ci è stata descritta come completamente autosufficiente", aggiunge ancora Macchi per spiegare perché ci si è limitati a bussare alla porta.

Il rapporto dell'inchiesta interna è stato intanto inviato al medico cantonale e all'ufficio anziani del dipartimento della sanità e della socialità.

CSI/CaL

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