Dopo la Rete in difesa delle pensioni (ErreDiPi), anche il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari (VPOD) si unirà allo sciopero indetto il 29 febbraio per rivendicare la compensazione del carovita ai dipendenti dello Stato. La consultazione tra gli iscritti ha infatti portato a un’adesione pari al 90%. Lo rende noto lo stesso sindacato in un comunicato stampa.
“Il VPOD ha deciso di consultare in tempi rapidi i propri affiliati toccati dal problema salariale in discussione da mesi a livello cantonale e in particolare ha sottoposto loro la proposta praticamente ultimativa del Governo del 8 febbraio 2024”. Il riferimento è all’offerta del Consiglio di Stato di un’indennità una tantum di 400 franchi solo per il 2024 a cui si aggiungono 2,5 giorni di vacanza supplementari, che per i docenti cantonali e comunali varrebbero la metà. Proposta che la “grandissima maggioranza dei partecipanti alla votazione VPOD rifiuta”.
La votazione, avviata il 9 febbbraio, è avvenuta per posta elettronica. Lo sciopero del 29 febbraio è stato deciso dall’assemblea intersindacale del 29 gennaio, tenutasi a Bellinzona dopo la sessione del Parlamento sul Preventivo 2024 del Cantone.
“Lo scopo dello sciopero è di ottenere la piena compensazione del carovita maturato nel 2023, pari all’1,4%. Il taglio del carovita per un salario di 100’000 fr costa al dipendente 1’400 fr per un anno, 14’000 fr su 10 anni, 28’000 fr su 20 anni, ecc. Il Ticino è l’unico Cantone a non versarlo” ribadisce la nota VPOD.
Sull’eventualità di unirsi allo sciopero, da parte sua il sindacato OCST deciderà invece “entro lunedì”.
Sciopero confermato per il 29 febbraio
Il Quotidiano 12.02.2024, 19:00
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Notiziario 14.02.2024, 17:30
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