Le false mamme sono l’ultima novità nel campo delle truffe che colpiscono le persone in buonafede. Ne dà notizia giovedì La Regione Ticino, segnalando come a Bellinzona negli ultimi tempi la polizia comunale sia intervenuta spesso, al punto da bloccare una rumena "impegnata" nella frode dieci volte.
La caccia al denaro delle questuanti si fonda sulla narrazione di condizioni disagiate con figli a carico per batter cassa agli ignari passanti. L’azione è monitorata da protettori, che fingendo di telefonare controllano quanto accade e incassi e, al primo segno di possibili rischi come la minaccia di chiamare le autorità, spostano la trappola altrove. Per motivare le persone le donne mostrano confezioni di farmaci vuote dicendo di non avere denaro per comprarne altri.
Tra le aree più gettonate dalle imbroglione ci sono la zona del cimitero di Bellinzona o la Via Ghiringhelli, ma pure Viale Stazione, Giubiasco e Sant’Antonino. Si tratta di una forma spinta di accattonaggio, scrive il giornale, che differisce dalla casistica classica dei raggiri.
EnCa