"Molta sorpresa". La esprime l’ufficio presidenziale (UP) del Gran Consiglio sulle critiche formulate da John Noseda nel secondo abbandono sul caso dei rimborsi spese di consiglieri e cancelliere.
A sorprendere, si legge nella presa di posizione che sarà discussa martedì in aula, è stata la richiesta di correttivi nella gestione degli incarti e nell’evasione delle richieste di documentazione delle autorità giudiziarie, "anche per evitare il sospetto di omissione deliberata, costitutiva del reato di favoreggiamento”, vista la “carente ed incompleta evasione di ordini dell’autorità penale".
Al riguardo l’UP precisa che, prima del primo decreto, Noseda "non aveva indirizzato alcuna richiesta di documentazione al Gran Consiglio". In seguito “i servizi, fatte le necessarie verifiche" l'hanno messa "celermente a disposizione del Ministero pubblico". Di conseguenza "non si ravvisa quindi alcuna mancanza di collaborazione, almeno per quanto concerne il Gran Consiglio".
In conclusione invita comunque i parlamentari a decidere di non impugnare il decreto d’abbandono.
Paolo Bobbià
Verso un “no” alla CPI
Oggi, martedì, sul tavolo del Gran Consiglio ci sarà anche il primo rapporto del gruppo di parlamentari incaricati di chiarire anche gli aspetti amministrativi e di valutare l’opzione “Commissione parlamentare d’inchiesta” ventilata a febbraio dal PPD. Sempre stando a nostre informazioni, questa eventualità verrebbe esclusa: gli strumenti di alta vigilanza a disposizione della Commissione di gestione sono ritenuti sufficienti. Si intenderebbe poi proporre delle misure volte a migliorare la comunicazione tra Esecutivo, Legislativo e controllo cantonale delle finanze, l’organo di revisione interna dello Stato.