Ticino e Grigioni

Spari in Via Pessina, decreto d’abbandono per l’agente

Il Procuratore generale Pagani non ha ravvisato reati nell’uso dell’arma da parte del poliziotto della Città di Lugano: primo colpo per “legittima difesa”, secondo dopo l’urto con il braccio del rapinatore

  • 8 agosto, 10:24
  • 8 agosto, 20:25

RG 12.30 dell’8.8.2024 Il servizio di Luca Berti

RSI Info 08.08.2024, 12:39

  • tipress
Di: Spi

Non ci saranno conseguenze penali per i due colpi sparati dall’agente della polizia della Città di Lugano nella centrale Via Pessina a Lugano. Lo ha stabilito il Procuratore generale Andrea Pagani chiamato a far luce sull’uso dell’arma in occasione della tentata rapina a un negozio specializzato nella vendita di orologi. Il magistrato ha decretato l’abbandono del procedimento in relazione alle ipotesi di reato di tentato omicidio intenzionale, tentate lesioni gravi ed esposizione a pericolo della vita altrui. 

Decreto d'abbandono per l'agente che sparò due colpi

Il Quotidiano 08.08.2024, 19:00

I due distinti spari sono stati soppesati da Pagani in sede istrutturia. Nel primo caso (avvenuto quando la rapina era in corso e tutti i quattro autori si trovavano ancora all’interno del negozio), le immagini della videosorveglianza interna della gioielleria e le dichiarazioni dei protagonisti permettono, secondo quanto comunicato giovedì dal Ministero pubblico, “di ritenere perfettamente accertato che l’agente di polizia ha sparato un secondo dopo che uno dei rapinatori, con il dito sul grilletto, gli aveva puntato addosso una pistola da una distanza stimabile attorno al metro. Era dunque in essere una minaccia ingiusta di un’aggressione imminente alla sua vita. Egli ha pertanto agito per legittima difesa esimente. Si precisa che il colpo è stato deviato da un vetro antiproiettile e che nessuno è rimasto ferito”.

Con riferimento invece al secondo sparo, avvenuto durante la successiva colluttazione in via Pessina, è stato accertato che “il colpo è partito inavvertitamente nel contesto del corpo a corpo, quando il rapinatore ha alzato un braccio per ripararsi urtando con la mano la pistola impugnata e/o la mano dell’agente. Questi non ha dunque agito con dolo (nemmeno eventuale) con la conseguenza che per questa seconda fattispecie non risultano adempiuti gli elementi soggettivi dei reati ipotizzati”.

Anche gli addebiti di “lesioni colpose o di omicidio colposo” non possono essere presi in considerazione in quanto non ci sono stati né morti né feriti. . Questi reati non possono infatti essere commessi nella forma del tentativo.

Notiziario

Notiziario 08.08.2024, 11:00

L’intervento dei poliziotti, ricordiamo, si è concluso con l’arresto dei quattro presunti autori del tentato colpo, due cittadini croati e due cittadini serbi.

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