Il Governo ticinese deve adoperarsi quanto prima per avviare trattative con le autorità italiane, affinché i ristorni dei frontalieri vengano utilizzati anche per il finanziamento di servizi e infrastrutture in favore della mobilità transfrontaliera.
Dopo un intenso dibattito, il Parlamento ha approvato lunedì una mozione PPD di Maurizio Agustoni e Giorgio Fonio, con 43 voti favorevoli, 12 contrari e 21 astenuti.
Il voto di oggi, di fatto, è una chiara indicazione al Consiglio di Stato, che entro il 30 giugno dovrà versare all'Italia i ristorni. Sul tavolo del Governo vi è una proposta del presidente Claudio Zali di bloccare una parte dei fondi, affinché l'Italia concretizzi alcune opere di interesse transfrontaliero, promesse da tempo.
I due fronti
Fiorenzo Dadò (PPD), relatore del rapporto di maggioranza della commissione gestione e finanze, nel suo intervento ha ricordato l’importanza della posta in gioco e ha spronato il l'Esecutivo cantonale ad organizzare entro la fine di giugno un incontro con i comuni di frontiera per affrontare la questione.
Di parere opposto Matteo Quadranti (PLR), relatore del rapporto di minoranza, stando al quale: “Non bisogna mettere a rischio il diritto federale e gli interessi di Confederazione e altri cantoni. La via della trattativa cantonale rimane possibile, ma è limitata”.
CSI/bin
Per saperne di più:
Ristorni, il Parlamento chiede di trattare con l'Italia
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RG 07.00 del 29.05.2018 Il servizio di Alberto Tettamanti
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RG 08.00 del 29.05.2018 Il servizio di Amanda Pfändler
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Gran Consiglio ticinese, la seduta integrale del 28 maggio 2018
RSI Info 29.05.2018, 10:02