Ticino e Grigioni

Tre indagati per la 19enne morta a Roveredo

Si tratta degli organizzatori del rave party tenutosi alla diga della Roggiasca. Sono accusati di omissione di soccorso.

  • 30 agosto 2023, 18:30
  • 15 settembre 2023, 19:41

Rave party, tre indagati

Il Quotidiano 30.08.2023, 19:00

  • RSI
Di: Francesco Lepori

È giunta a una svolta l’inchiesta sulla morte di una 19enne del Luganese, deceduta il 27 novembre 2022 dopo essere stata al rave party che era in corso a Roveredo. Come confermato alla RSI dalla procura grigionese, ci sono ora tre indagati.

Si tratta degli organizzatori dell’evento: un 24enne ticinese e due cittadini italiani. Avrebbero potuto e dovuto prestare aiuto alla giovane, come impone la legge se qualcuno si trova in imminente pericolo di morte. Invece – sostengono gli inquirenti – andò diversamente. Di qui l’accusa, per tutti, di omissione di soccorso.

Il 24enne (difeso da Chiara Donati) è stato interrogato la scorsa settimana in polizia, a Roveredo. Lui si è difeso. Ha detto che, nel limite delle sue possibilità, quel giorno si attivò. Gli altri due imputati verranno sentiti al più presto.

La ragazza stava già male quando arrivò alla diga della Roggiasca. Più persone se ne accorsero, ma nessuno fece nulla. Ci si limitò ad adagiarla sui sedili di un’auto, dove fu lasciata per ore; senza decidersi a chiamare i soccorsi, o a portarla in ospedale.

Cosa che avvenne, sì, ma solo nel pomeriggio del giorno successivo. Il ticinese rimase sul posto. I due italiani e un paio di altri giovani trasportarono la 19enne, ormai in fin di vita, al San Giovanni di Bellinzona. Poi se ne andarono.

Perché non la ricoverarono prima? Perché nessuno, nello stato in cui era, voleva rischiare di cadere in un controllo e di perdere la patente. Così hanno dichiarato alcuni a verbale. Il procedimento è affidato al procuratore pubblico Martino Righetti. I famigliari della ragazza sono rappresentati da Rocco Taminelli.

Correlati

Ti potrebbe interessare