Tutta una vita alla guida, ci siamo. Il punto finale, dopo tre tentativi annullati (lockdown prima, assenza di neve poi e infine troppa neve), è finalmente arrivato. A chiudere il cerchio è una puntata prettamente invernale, sulle nevi del Poncione di Vespero, sopra gli impianti sciistici di Airolo.
L’attività scelta è il freeride, letteralmente “sciare in totale libertà”. Qui infatti conta meno la gita rispetto allo sciescursionismo, come passa in secondo piano il raggiungimento di una vetta, anche se sempre possibile come nel nostro caso, e spesso ci si serve degli impianti. A prendersi la scena è quindi la discesa, la linea scelta e la sua estetica. Si cercano maggiori pendenze, si cerca maggiore velocità, si cercano “discese un po’ più estreme, se così di può dire”.
Le ultime parole sono di Andrea Dotta, giovane neo guida airolese già conosciuta nella penultima puntata (vedi correlati), che ci ha accompagnato in quest’avventura sulle sue montagne di casa. “Non vanno comunque sottovalutati i rischi - spiega ancora Andrea -, prima di tutto sicuramente le valanghe, ma anche le cadute e gli infortuni.”
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Dalla TV:
A maggio 2019 la Confederazione ha adottato la nuova ordinanza sulle attività a rischio, che adegua quella entrata in vigore con la relativa legge nel 2014 e che stabilisce quali offerenti di attività a rischio devono ottenere un’autorizzazione e quali condizioni devono soddisfare. In particolare, per garantire la sicurezza dei clienti, le nuove disposizioni prevedono l’istituzione da parte dei cantoni di un registro delle guide autorizzate che rispondono agli standard richiesti. Berna ha inoltre incrementato le esigenze per quanto riguarda la professionalità e introdotto norme ISO per la certificazione delle misure di sicurezza nelle ditte.