Ticino e Grigioni

Un "Metrò Ticino" per il 2020

Un incontro tra il CdS e la direzione FFS ha chiarito i passi avanti fatti nella "Prospettiva Generale FFS Ticino"

  • 2 agosto 2018, 19:16
  • Oggi, 00:44
01:27

Dal Notiziario RSI delle 17.00 in onda su Rete Uno

RSI Info 02.08.2018, 19:17

  • Tipress
Di: EnCa 

Il Consiglio di Stato, guidato dal presidente Claudio Zali, ha ricevuto giovedì a Palazzo delle Orsoline una delegazione della direzione delle Ferrovie federali svizzere (FFS), con a capo il CEO Andreas Meyer. L'occasione ha permesso di fare il punto della situazione sul programma di lavoro "Prospettiva Generale FFS Ticino", ed è stato rivolto lo sguardo al futuro, con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, a dicembre 2020, che inaugurerà di fatto il "Metrò Ticino".

Il coordinamento tra le FFS e i partner ferroviari italiani e tedeschi, scrivono da Bellinzona - sta permettendo di gettare le basi per l’"Opportunità Ceneri 2020". Le premesse date dall’infrastruttura ferroviaria e la puntualità sull’asse nord-sud permetteranno infatti sia al traffico passeggeri che al traffico merci di approfittare appieno delle opportunità legate all’apertura della galleria di base del Monte Ceneri.

Per quel che concerne il traffico passeggeri, un primo obiettivo è l'aumento della puntualità al confine di Chiasso, ad un incremento dei collegamenti verso il nord delle Alpi ed alla riduzione a circa 3 ore dei tempi di percorrenza nella tratta Zurigo-Milano. C'è poi l'introduzione di nuovi collegamenti diretti verso Bologna e Genova, mantenendo pure la tratta su Venezia.

Il dopo Ceneri assume però un importante significato anche e soprattutto all’interno dei confini cantonali. Con il cosiddetto "Metrò Ticino", Lugano, Bellinzona e Locarno si avvicineranno ancor di più, con tempi di percorrenza di 30 minuti tra Locarno e Lugano, di 15 tra Lugano e Bellinzona e di 25 tra Bellinzona e Locarno. La principale sfida è la coordinazione dei vari orari della catena del trasporto e la preparazione del canton Ticino a questa rivoluzione epocale.

Anche la struttura Cargo delle FFS si sta dimostrando proficua, soprattutto nel sistema di traffico di carri completi, con una crescita dell’6.2% del fatturato, pari a +21.7 milioni di franchi, nel primo semestre del 2018. Attualmente il 90% dei carri vengono trasportati attraverso circa la metà dei 334 punti di servizio, 170 dei quali vengono analizzati in base alla loro produttività; "il terminal Cargo di Cadenazzo, in quest’ottica - dicono dalle FFS -rappresenta una storia di successo. Partito nel 2012 con tre clienti e 50 trasbordi mensili, Cadenazzo oggi impiega 15 collaboratori e serve 14 clienti, per un totale di 1'700 trasbordi.

Le FFS hanno confermato al Consiglio di Stato che per il futuro stabilimento industriale – che aprirà i battenti nel 2026 – non sono previsti licenziamenti bensì "unicamente naturali fluttuazioni del personale" per le quali stanno già ponendo le basi per un piano di formazione e riqualifica dei collaboratori che saranno trasferiti nel nuovo stabilimento. Meyer, infine, ha precisato che ée discussioni sulla nuova sede delle Officine non posso andare avanti all'infinito, altrimenti "dovremo cercare altre zone fuori dal Ticino". Con queste parole il direttore generale delle Ferrovie federali ha puntualizzato la posizione delle FFS dopo l'opposizione annunciata da alcuni comuni della Leventina alla scelta di Arbedo-Castione. Qualcuno ha inteso queste parole come "velate minacce", tesi, quest'ultima, ritenuta errata da Zali.

sdr/en.ca

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CSI 18.00 2.08.2018 - Il servizio di Renato Minoli

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