È un no corale quello rivolto dai partiti ticinesi all’idea lanciata giovedì dal PPD di presentare in Gran Consiglio una domanda di referendum dei cantoni, per sottoporre al voto popolare la legge di applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, e sostenere al contempo il referendum lanciato in questo senso dall’ex granconsigliere Nenad Stojanovic. Nessuno, fra gli interpellati dalla RSI, ha infatti espresso parole di consenso.
"È una proposta sul nulla. Se passasse questa iniziativa saremmo di nuovo fermi", chiosa Daniele Caverzasio, capogruppo leghista in Gran Consiglio. A fargli eco Alex Farinelli, capogruppo liberale-radicale: "Il nodo politico è quello dei bilaterali: bisogna portare il popolo a votare e mettere sul tavolo gli accordi".
"Sono lacrime di coccodrillo – tuona Piero Marchesi, presidente cantonale dell’UDC – se il PPD avesse voluto bocciare la legge poteva farlo all’Assemblea federale (dove il gruppo si è astenuto, ndr.). La vera battaglia è un referendum contro la libera circolazione".
"Pur capendone le motivazioni, molto probabilmente non sosterremo il referendum", conclude il capogruppo socialista Ivo Durisch.
CSI-AG/ludoC
CSI 18.00 del 02.02.2017: il servizio di Agata Galfetti
RSI Info 02.02.2017, 19:05
Contenuto audio
“Chi dirà no dovrà renderne conto alla popolazione”
“Una battaglia, quando si ritiene giusta, va combattuta fino in fondo: io credo che i ticinesi e gli svizzeri debbano poter dire la loro e per questo lancerò il referendum in Gran Consiglio. Chi lo “fucilerà” dovrà renderne conto alla popolazione”. Sono le parole di Fiorenzo Dadò, presidente del PPD, dopo il no corale dei partiti ticinesi all’idea di riportare i cittadini alle urne per votare sulla legge di applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa.
CSI 18.00 del 02.02.2017: l'intervista a Fiorenzo Dadò, di Sharon Bernardi
RSI Info 02.02.2017, 19:06
Contenuto audio
Dal Quotidiano:
9 febbraio, nessuno segue il PPD
Il Quotidiano 03.02.2017, 20:00
DAL QUOT: