Ticino e Grigioni

Una guida spirituale per richiedenti l'asilo

L'accoglienza nei centri federali di registrazione passa anche dal sostegno religioso e dalla capacità di ascolto; in Ticino un imam è diventato punto di riferimento per gli stranieri

  • 23.02.2023, 18:29
  • 20.11.2024, 11:53
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Il primo anno della guida musulmana nei centri d'asilo ticinesi

SEIDISERA 23.02.2023, 18:24

  • RSI
Di: Seidisera/Quot/sdr 

Dopo gli altri cantoni, anche in Ticino da circa un anno nei centri federali di registrazione è stata introdotta la consulenza religiosa musulmana. In questo modo un imam è diventato per molti richiedenti l'asilo un punto di riferimento e non solo per questioni religiose.

Per la Segreteria di stato della migrazione (la SEM), l'accompagnamento spirituale è uno degli elementi del piano di prevenzione della violenza nei centri federali, ma anche al di fuori di essi. Dopo una fase pilota, infatti, la presenza di queste persone è diventata definitiva. Per le cosiddette chiese nazionali esiste da anni, in Ticino, come detto da un anno, ed a occuparsene è Luan Afmataj: albanese, ha studiato teologia in Turchia, in Egitto e all'Università della Svizzera italiana. È in Svizzera da 13 anni. È il primo imam nei centri federali in Ticino.

Afmataj spiega il suo lavoro nel centro di Chiasso dove le persone lo contattano, manifestano il desiderio di parlare. A Balerna, dove ci sono adolescenti minorenni, quando lo vedono entrare, spiega, "non mi lasciano più finché esco. Fanno tante domande. Facciamo anche ogni tanto le preghiere insieme, la recitazione del Corano. Si sentono un po’ liberi e trovano anche fiducia nella figura dell'Imam". Un sostegno non soltanto spirituale, ma anche umano capace di intercettare il disagio quando questo diventa insopportabile. Il suo lavoro ufficialmente si svolge per due giorni a settimana al Centro ma la sua presenza in caso di bisogno è costante.

Agli incontri con questa figura spirituale le persone si aprono, "cercano di spiegare un po’ le sofferenze che hanno passato nei loro Paesi – prosegue - e chiedono cosa devono fare qui, come possiamo praticare l'Islam oppure come dobbiamo comportarci con le persone in questo Paese". Più spesso parlano delle sofferenze patite e chiedono consigli su come uscire da questa situazione.

Le risposte di solito affondano le radici nel credo religioso. Altro approccio, come detto, è dedicato ai minorenni soli, che arrivano soprattutto dall’Afghanistan. "Con loro ogni tanto, scherzando, dico: "faccio il giudice divino", conclude Afmataj - perché loro sono più sensibili, pieni di energia ed hanno bisogno anche di alzare un po’ la voce. Anche di litigare tra di loro. E quando succedono queste cose ci sediamo in due gruppi e io offro questi consigli non da me stesso, ma dal Corano e dalla tradizione profetica. Non tengo la parte di uno o dell'altro, ma spiego cosa dice la religione. In questa maniera riesco a tranquillizzare i ragazzi perché dicono ecco, se la religione l'ha detto, allora è così".

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L'Imam dei richiedenti asilo

Il Quotidiano 23.02.2023, 19:00

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