Ticino e Grigioni

Valichi, la replica di Gobbi

Il ministro sulle proteste italiane per la chiusura sperimentale di tre dogane: "Fosse per me, li chiuderei già tutti"

  • 5 aprile 2017, 20:01
  • 23 novembre, 06:10
Il direttore del Dipartimento delle istituzoni Norman Gobbi

Il direttore del Dipartimento delle istituzoni Norman Gobbi

  • Ti-Press

Norman Gobbi chiarisce in modo inequivocabile il punto di vista suo (come Dipartimento delle istituzioni) e del Governo ticinese in merito alla vicenda della chiusura sperimentale di tre valichi minori tra Malcantone e Mendrisiotto, che ha suscitato il malcontento del Ministero degli Esteri italiano tanto da richiamare l’ambasciatore svizzero a Roma.

Tuttavia, – come ha confermato Roland Meier, portavoce del Dipartimento federale delle finanze – le autorità di Roma hanno “dimenticato” che già a marzo 2016 l’attuale capo del Governo italiano Paolo Gentiloni e il “ministro” degli Esteri svizzero Didier Burkhalter si erano incontrati per trattare questo tema. L’Italia dunque sapeva della sperimentazione oltre un anno prima dell’avvio.

Gobbi si è detto convinto che la scelta del Ministero degli Esteri italiano è legata alle pressioni dei parlamentari di gruppi politici che sostengono il Governo stesso e che hanno difeso le proteste di parte lombarda. E' a suo parere più sorprendente però quanto scaturito “a livello di Consiglio regionale lombardo poiché con la Regione si è sempre discusso e credo che si sia trattato di una “sovrareazione” per riempire un vuoto politico del momento.

E in merito a quanto asserito dallo stesso ministro leventinese oggi, mercoledì, a RadioRAI, quando ha detto che se fosse per lui tutti i valichi sarebbero chiusi di notte, Norman Gobbi spiega che "sì, chiuderei quelli secondari sicuramente, poiché come Dipartimento e Consiglio di Stato ticinese si è sostenuto in pieno il postulato Pantani, lasciando aperti di notte solo i valichi principali”.

CSI/EnCa

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