La società Viva Transfer di Lugano, al centro del cosiddetto “caso Tognacca” che nel 2010 portò il candidato PLR a ritirarsi dalla lista per il Governo, è finita nel mirino di vandali mossi da motivazioni a sfondo ambientalista.
Le scritte apparse durante la notte
Nella notte tra domenica e lunedì sui muri dello stabile di via Giuseppe Curti 12 che ospita l’azienda attiva nell’invio di denaro in Brasile e in altre parti del mondo, sono comparse una serie di scritte che la associano al progetto TAP, il gasdotto transadriatico al centro delle contestazioni nel sud Italia. I graffiti non lasciano dubbi sulla matrice dell’azione: “Viva Transfer saccheggia le terre in Salento”, “NO TAP”, “Viva Transfer complici della devastazione ambientale”.
Il coinvolgimento della società luganese nel progetto è stato rivelato a inizio aprile dal settimanale L’Espresso denunciando un intreccio di interessi tra mafia calabrese, i narcos sudamericani, oligarchi russi, affaristi italiani legati alla politica e altri misteriosi protagonisti e comprimari.
R.P./Diem/CSI 18.00
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