Si tratta ancora di dati grezzi, che il Comune di Varese leggerà con attenzione, ma certamente l’iniziativa "Natale dei Laghi" siglata a fine 2022 tra Lugano, Varese, Cernobbio e Lecco, ha dato i suoi frutti sul fronte della promozione turistica e culturale. La sola "Città Giardino", come ha spiegato il sindaco Davide Galimberti, ha fatto registrare oltre 150 mila presenze nei giorni sotto le festività. Vi sono stati aumenti di flussi in alcune giornate del 170 per cento rispetto il precedente anno. Nelle prossime settimane saranno tirate le somme generali di questo progetto che ha visto quattro realtà urbane importanti, connotate tutte dalla presenza dei laghi, creare un filo rosso tra gli spettacoli natalizi e i grandi eventi in programma tra dicembre e gennaio.
Le premesse dell’iniziativa erano state espresse dal sindaco di Lugano Michele Foletti alla presentazione del programma. "Allargare la magia e lo scambio al territorio insubrico dei laghi – ha riferito a dicembre - è per noi una continuità naturale sia per contingenza geografica, sia per un''impronta culturale affine. Il lago è l'elemento naturale che funge da elemento di apertura per tutte le nostre città". L’idea è stata vincente e gli amministratori comunali italiani vedrebbero bene una prosecuzione anche in periodi non festivi ed invernali.
E se fosse Natale tutto l’anno?
Il sindaco di Varese crede che quello con il Ticino, per le realtà italiane, sia un asse vincente per quello che il cantone ha da offrire, non solo Lugano con la quale pure è iniziato un percorso di cooperazione che vorrebbe portare avanti. Galimberti spiega che, soprattutto dopo la pandemia, è venuta fuori quasi naturale la promozione di un’intera area geografica che ha connessioni comuni importanti che non sono solo il territorio ed i laghi. Sarebbe auspicabile una sorta di "Natale dei laghi" continuato, insomma, con un cartellone puntuale ognuno proponendo non solo i propri punti di forza, ma anche quelli delle vicine città. La citazione del sindaco va al canottaggio, che proprio a Varese vede l’arrivo di competizioni di livello mondiale. Dall’altra parte, sulle sponde lombarde vi è un crescente interesse per le attività culturali di Lugano, dove è possibile vedere mostre di pregio senza doversi spostare sull’area metropolitana di Milano o gli spettacoli del LAC, il cui cartellone è monitorato e pubblicizzato costantemente in Italia. Chiaramente il tutto merita approfondimenti per non "cannibalizzare" gli eventi, per avere un programma condiviso che sposti i flussi di persone in maniera omogenea. In attesa di un bilancio unico, Varese si è mossa anche su altri fronti.
La ferrovia Lugano-Varese si è fatta metropolitana
L’infrastruttura ferroviaria a pieno regime tra Varese e Lugano, il Tilo, ha davvero cambiato il modo di vivere e spostarsi di un territorio. C’è chi ha accettato lavori in Ticino spinti proprio dalla comodità di questo mezzo di trasporto. Varese ha ben compreso questo ed ha cercato, al di fuori delle iniziative di cui sopra, di promuovere il proprio territorio per quei frontalieri che da altri luoghi magari non così vicini alla ferrovia desiderano trasferirsi nel contesto urbano. Lo ha fatto mettendo già da ora, ed in futuro, a disposizione una serie di servizi: da quelli educativi a misura di famiglia – asilo nido gratis, servizi di pre-scuola e dopo scuola, mensa - agli impianti sportivi rinnovati fino alla comodità, appunto, di una linea che permette di raggiungere il Ticino in 20 minuti. Nessuna "Opa" dunque da parte di Varese sui ticinesi che desiderano prendere casa in Italia – che spesso comprano nelle aree proprio a ridosso del confine - come ventilato invece da alcuni commenti sui social che hanno innescato polemica in Ticino. Si tratta di attenzione nei confronti di quei lavoratori che potrebbero anche contribuire a togliere un po’ di auto dal cantone, utilizzando mezzi pubblici in una città che vuole essere anche a misura di frontaliere.