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Retromarcia di Trump sui narcos

Il presidente USA rinuncia a classificare i cartelli messicani della droga come "terroristi"

  • 7 dicembre 2019, 21:19
  • 9 giugno 2023, 19:24
00:31

Notiziario 08.00 del 07.12.2019

RSI Info 07.12.2019, 21:15

  • reuters
Di: ATS/ANSA/M. Ang. 

Donal Trump ha rinunciato a classificare i cartelli messicani della droga come "organizzazioni terroristiche".

"È stato completato tutto il lavoro necessario per dichiarare i cartelli messicani organizzazioni terroristiche. Sul piano legale siamo pronti a farlo. Tuttavia, su richiesta di un uomo che mi piace e che rispetto, e che ha lavorato così bene con noi, il presidente Andres Manuel Lopez Obrador, sospenderò temporaneamente questa designazione e rafforzeremo i nostri sforzi congiunti per affrontare con decisione queste organizzazioni feroci e in costante crescita." Così Trump, su Twitter.

Cosa succederebbe se i narcos fossero trattati come terroristi

Designare i cartelli della droga messicani come "organizzazioni terroristiche straniere", inserirli nella lista nera al pari di al Qaeda, l'Isis o i Pasdaran iraniani, avrebbe permesso di poterli colpire direttamente con sanzioni e misure punitive. E magari, ipotizza qualcuno, anche con blitz di tipo militare o raid attraverso l'uso di droni. Per questo Trump, il 27 novembre, aveva annunciato questa intenzione.

La designazione di "Foreign Terrorist Organization" nell'ordinamento USA comporta una serie di misure per colpire economicamente, e non solo, i gruppi presi di mira. Intanto sanzionando tutti coloro che li sostengono, compresi funzionari governativi o banche. Ma l'amministrazione Trump - spiega l'ex ambasciatore messicano in USA, Arturo Sarukhan - potrebbe andare ben oltre, decidendo di limitare la cooperazione col Paese che ospita le organizzazioni nella black list, riducendo l'entità delle importazioni o rifiutando di votare a favore di aiuti o prestiti nelle organizzazioni internazionali.

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Le autorità messicane hanno reagito all'ipotesi attraverso il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard. "Sarebbe un'ingerenza nella nostra sovranità nazionale inaccettabile", ha affermato, chiedendo un chiarimento con il Dipartimento di Stato USA il prima possibile. "Questa - ha aggiunto - è una questione di fondamentale importanza per il futuro dei rapporti bilaterali tra Usa e Messico".

Una mossa come quella ipotizzata da Trump paradossalmente potrebbe infliggere un colpo mortale proprio alla lotta ai narcotrafficanti, vanificando anni e anni di cooperazione bilaterale tra USA e Messico che hanno comunque portato a dei risultati tangibili, nonostante il 2019 si avvii a diventare l'anno record per i crimini commessi dalle bande di narcos.

Il Messico ha rifiutato più volte l'offerta di aiuto dei soldati USA per affrontare il fenomeno. L'ultima il mese scorso, quando una banda di narcotrafficanti nel nord del Paese ha fatto una strage di mormoni americani, trucidando nove persone di cui sette bambini.

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