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Riesportazioni di armi, bufera sui vertici RUAG

Il CdA vuole chiarezza sulle dichiarazioni della direttrice, Brigitte Beck: ha invitato Germania e Spagna a fornire a Kiev il materiale bellico di produzione elvetica

  • 16 maggio 2023, 20:43
  • 20 novembre, 11:17
Foto d'archivio

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  • Keystone
Di: TG/Red.MM 

Il Consiglio di amministrazione dell'azienda di armamento RUAG vuole fare chiarezza in merito alle dichiarazioni sulla riesportazione di armi svizzere in Ucraina fatte dalla sua direttrice, Brigitte Beck, che in una conferenza ha invitato Germania e Spagna a fornire a Kiev il materiale bellico di produzione elvetica. Parole che hanno sollevato le critiche della politica.

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Direttrice RUAG nella bufera

Telegiornale 16.05.2023, 20:00

Le parole che fanno discutere risalgono a due settimane fa e sono state pronunciate a una conferenza sulla neutralità e la sicurezza. A pronunciarle non una persona qualunque: "Dico: Germania, Spagna fornite questo materiale all’Ucraina.. e invece chiedono a noi di violare le nostre leggi. Potrebbero farlo… e noi cosa faremmo allora? Probabilmente nulla. Probabilmente non arriveremmo a perseguirli se dovessero consegnare questi sistemi bellici. Non credo proprio ci sarebbero conseguenze. Questo è il mio pensiero".

Questa dichiarazione - fatta da chi dirige un azienda di proprietà della Confederazione - cozza con la politica e la prassi del Consiglio federale, che non consentono la riesportazione di materiale bellico in un Paese in guerra. Una dichiarazione che non è piaciuta ai presidenti delle commissioni di politica e di sicurezza, entrambi UDC. "Il suo compito è dirigere la RUAG e creare le condizioni quadro ideali per l'azienda. Il suo compito non è immischiarsi in dibattiti politici. In questo senso reputo sia andata troppo in là" dichiara il consigliere aglli Stati bernese Werner Salzmann. Anche i parlamentari di altri partiti reputano inopportune certe uscite.

Il consiglio d’amministrazione della RUAG non rimarrà con le mani in mano e farà verifiche interne nell’ambito delle sue attività ordinarie. Da queste verifiche verranno tratte le conclusioni per eventuali miglioramenti.

Il Dipartimento della difesa non vuole invece commentare l'accaduto. Pare l'abbia fatto - in modo chiaro - in commissione.

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