Il Gran Consiglio ticinese ha approvato martedì con 66 sì e 4 astenuti il conto 2016 dell’Azienda Elettrica Cantonale (AET), per la quale si sono pure esaminati il resoconto sulla vigilanza diretta (svolto dal Consiglio di Stato) e il rapporto sugli obiettivi strategici.
Il relatore Fabio Käppeli (PLR) ha ricordato che i prezzi di mercato non hanno consentito neppure di pareggiare i costi, il che genera un altro anno di passivi. Käppeli ha rilevato che si è delineata una leggera ripresa, azzerata però dai prezzi elevati. Il mercato difficile e un invano atteso aumento dei consumi hanno ulteriormente complicato una situazione resa difficile pure dai problemi dell’idroelettrico, "core business" di AET.
Il disavanzo 2016 è di 31 milioni di franchi e quindi pure per quest’esercizio AET riverserà allo Stato solo gli interessi sul capitale di 3,2 milioni. Vari deputati hanno però segnalato l’impegno dei vertici aziendali per controbattere le difficoltà, come sospendere sponsoring, cedere partecipazioni estere, ottimizzare sinergie operative.
EnCa