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Rete Due

I grandi classici del medioevo

Nel medioevo di Boitani

Il Medioevo dura mille anni, dal V alla fine del XV secolo. È un periodo lungo e apparentemente lento, nel quale si susseguono momenti, stili, atteggiamenti diversi. Variegata, perciò, ma sempre affascinante, la sua letteratura. Per cominciare, non ci sono più soltanto due lingue, il greco e il latino, ma tante: accanto al latino, nascono e crescono in Europa i nuovi volgari, romanzi, germanici, slavi. Si assiste a uno sviluppo impetuoso delle relative letterature e di generi nuovi, come le vite dei santi, il romanzo cortese, il dramma sacro. La stessa epica si rinnova totalmente: al posto di quella classica, dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide, ecco sorgere i canti degli eroi nuovi: Hildebrand, Beowulf, Rolando, il Cid, Sigfrido.

Le dodici puntate dei "Classici del Medioevo" sono state pensate e organizzate da Piero Boitani in modo da illustrare la rigogliosa varietà e il fondamentale sottofondo unitario di quei lunghi mille anni. Tale sottofondo è la religione cristiana, ed è perciò impossibile parlare di “classici del Medioevo” senza fornire un’idea di essa attraverso la filosofia, la teologia, la mistica, che costituiscono l’ossatura stessa della visione medievale del mondo. La sequenza attraversa qui momenti decisivi: da Boezio e Beda sino al Neoplatonismo di Aquisgrana e di Chartres; dal ritorno di Aristotele e dal cristallizzarsi del serrato ragionamento della scolastica alla prepotente voce dei mistici e delle mistiche in tutta Europa.

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