Un cambio culturale che richiede lavoro ed energia. Il Locarno Film Festival, al via questa sera, vuole proiettarsi nel futuro con slancio e senza nessun tabù. A conferma di questa filosofia le dichiarazioni della neo presidente Maya Hoffmann. Si discute su possibili scenari futuri, non si dà nulla per scontato a cominciare dalle date di agosto. Riflettere per farsi attori del cambiamento è l’unica strategia vincente e dimostrazione di consapevolezza..
Ora però spazio alla realtà di un’edizione che vede, dopo la fine dello sciopero hollywoodiano, importanti presenze. Grande attesa per l’arrivo di Jane Campion, prima donna a vincere la Palma d’Oro a Cannes. Il suo capolavoro Lezioni di piano sarà in Piazza Grande venerdì 16 agosto quando la regista neozelandese riceverà il Pardo d’onore. Alfonso Cuarón, altro peso massimo della cinematografia internazionale, arriverà sulle sponde del Verbano e, tra due giorni, l’eccellenza di una grande interprete del cinema europeo, Irène Jacob, illuminerà le notti locarnesi.
Lasciando lo scintillio delle star anche il buio delle sale promette, per ora sulla carta, esperienze stimolanti. Il Concorso internazionale propone 17 titoli in prima mondiale e tra questi i più attesi sono quelli di Wang Bing e Hang Sang Soo entrambi i registi sono stati già premiati negli scorsi anni a Locarno con un Pardo d’oro. Ad illuminare la Piazza Grande saranno invece alcuni dei film che hanno raccolto consensi al recente Festival di Cannes come l’iraniano The seed of the sacred fig, ma anche i film svizzeri Il processo del cane di Laetitia Dosch e Sauvages di Claude Barras. Insieme a loro, dopo il successo in diversi festival internazionali, arriva anche Reinas di Klaudia Reynicke che sarà presentato domani sera.
Si va invece sul sicuro e non si dovrà aspettare il 15 di agosto per capire il valore dei titoli presentati con la Retrospettiva dedicata quest’anno alla Columbia Pictures. I primi vent’anni di vita della casa di produzione statunitense hanno cambiato la storia del cinema creando miti e plasmando l’immaginario collettivo. Sotto la direzione di Henry Cohn, uno degli uomini più potenti e dispotici del mondo del cinema, ha visto la luce Rita Hayworth. La sua immagine di atomica rossa è stata creata proprio dal Tycoon. Uno dei tanti esempi dell’energia creativa e della visione imprenditoriale senza scrupoli di Cohn che nei primi anni Trenta affida molti comparti della sua azienda a donne. L’impronta femminile ha tenuto infatti a battesimo il successo della casa di produzione.
Locarno 77 (2./13)
Alphaville 06.08.2024, 12:35
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