"Non fare niente, senza riuscire quindi a coinvolgere i partner privati, ci avrebbe portati a un deficit attorno al milione di franchi. Con la dozzina di progetti che siamo riusciti a presentare a Locarno 2020 e quindi con la partecipazione dell'economia dovremmo chiudere l'anno con una perdita importante ma molto più contenuta, di circa 200'000 franchi": il direttore operativo Raphaël Brunschwig traccia un bilancio anche finanziariamente positivo dell'edizione ibrida del Festival del cinema, chiusasi sabato sera.
Il mix fra proiezioni su grande schermo e film online ha pure raccolto il successo sperato: le presenze in sala sono state 5'950 negli 11 giorni della manifestazione, con una media di oltre 100 spettatori per i "Secret Screenings", i titoli a sorpresa scelti dalla direttrice artistica Lili Hinstin. Il web ha riempito più di una Piazza Grande virtuale al giorno, con 320'000 visitatori unici e 80'000 visualizzazioni di contenuti originali e film.
Adesso si guarda al 2021: "Lavoriamo sempre con almeno uno o due anni di anticipo, gli accordi contrattuali per l'anno prossimo ci sono praticamente tutti", spiega Brunschwig, ma "la domanda è se noi riusciamo a proporre ai partner un festival come pattuito contrattualmente. Per questo il presidente Marco Solari ha detto chiaramente che se ci sono le condizioni per farla la Piazza bisognerà farla".