Sono numerosi i film che celebrano l’enogastronomia: in alcuni è il vero protagonista, in altri è un pretesto per raccontare altro, in cui il cibo appare come simbolo di emozioni profonde. Il cibo, infatti, è un linguaggio potente, capace di raccontare non solo chi siamo ma anche come viviamo, come sentiamo.
Tutti i sabati sera, fino al 23 novembre, LA 1 si siede a tavola e propone film che hanno come elemento in comune la cucina. Oggi è il turno di “Amore, cucina e curry” (da oggi disponibile su Play RSI per i prossimi 14 giorni) e noi, insieme a Giulia Ceirano - autrice di libri come “La letteratura in cucina” e “Il cinema in cucina” - ne scopriamo curiosità e dietro le quinte.
Sabato in cucina
RSI Food 23.10.2024, 15:59
Amore, cucina e curry: la trama
Hassan, giovane cuoco in India, è costretto a lasciare il Paese con suo padre e i fratelli, dopo la tragica morte della madre. Sbarcata in Europa , la famiglia decide di sistemarsi in un piccolo villaggio francese, dove apre un'attività proprio di fronte a un rinomato ristorante tre stelle Michelin, gestito dalla acida e impettita Madame Mallory. I due locali ingaggiano una guerra aperta tra la centenaria tradizione europea e l'esotismo speziato della cucina indiana.
Una scelta di vita obbligata e drammatica percorre “Amore cucina e curry” diretto da un abile cineasta come Lasse Hallstöm (“Le regole della casa del sidro” e “Chocolat” due suoi altri titoli... a tema).
Con Helen Mirren, Om Puri, Juhi Chawla, Charlotte Le Bon, Manish Dayal, Michel Blanc.
Mia madre ha istruito tutti i miei sensi
Hassan Kadam, protagonista del film
Cibo e identità
Il cibo nei film, lo abbiamo detto più volte, è un linguaggio potente capace di raccontare chi siamo e da dove veniamo. Ogni pellicola che usa il cibo come mezzo di racconto, delinea una tematica ben precisa, che scalda e ci avvicina in modo atavico ai protagonisti della storia. In Amore, cucina e curry” l’intera trama racconta in modo molto palpabile il ruolo che il cibo ha nella creazione e definizione della nostra identità.
Come spiega Giulia Ceirano, autrice dei libri “La letteratura in cucina” e “Il cinema in cucina”: «È nel cibo che ci riconosciamo, prima come singoli, poi come membri di una gruppo culturale e poi, in definitiva, come parte dell’umanità. È per questo che il cibo sa essere, insieme, la cosa più semplice e più complessa del mondo. Semplice perché ci appartiene, è parte della nostra più profonda essenza. Complessa perché ha al suo interno tutta la moltitudine umana. Ecco, in Amore, cucina e curry ci sono più scene capaci di sintetizzare questo messaggio».
“Il cibo è memoria”, si dice spesso nel film, e lo è sia in termini di memoria individuale, che familiare, che collettiva, come umanità.
Giulia Ceirano
La scena cult, dove il cibo è semplice e complesso allo stesso tempo
È sempre Giulia a raccontarci una scena che secondo lei racchiude in modo più concreto il concetto del cibo come semplice e allo stesso tempo complesso: «È una scena che arriva a venti minuti dalla fine, quindi non spoilero troppo. Ma ve ne accorgerete perché, in mezzo a piatti stellati e alta cucina, ci sarà un piatto semplice, cucinato a casa e mangiato con le mani su una tavola non apparecchiata. Un piatto “da niente”, si direbbe, ma che invece sarà il più potente di tutti, portatore dell’energia necessaria al protagonista per prendere una grande decisione. Di nuovo: semplicità e complessità, insieme nello stesso piatto».
Curiosità e dietro le quinte di Amore, cucina e curry
Il villaggio in cui è ambientata la gran parte del film è Saint-Antonin-Noble-Val, un borgo medievale che si trova nel sud della Francia, a pochi chilometri da Tolosa.
Il film è ispirato a un romanzo, tradotto in italiano come Madame Mallory e il piccolo chef indiano. Il romanzo era però ambientato negli anni ‘90 mentre il film, uscito nel 2014, è ambientato nel presente.
Il regista, Lasse Hallström, è lo stesso di Chocolat. In effetti, i due film hanno atmosfere simili.
Ad aver prodotto il film sono stati due grandi nomi: Oprah Winfrey e Steven Spielberg.
Il ristorante parigino che compare nella seconda parte del film è il Café Georges, ovvero il ristorante che si trova in cima al Centre Georges Pompidou.
Per chi abbia un viaggio in programma a Parigi, la vista dall’ultimo piano del Centre Pompidou è una tappa imperdibile, specie al tramonto. È sufficiente entrare nel palazzo da una delle tante porte principali, salire le scale mobili dell’edificio fino all’ultimo piano e osservare l’incredibile panorama sulla città, che va dalla collina di Montmartre alla Tour Eiffel. Non serve un biglietto, dunque tutta questa meraviglia è gratuita.
Nel primo quarto d’ora del film c’è una scena di convivialità intorno a una tavolata francese che ricorda alcune delle scene raccontate nel libro Elogio all’ospitalità, scritto da una autrice e attivista di origini indiane, Priya Basil. Il suo scritto analizza il ruolo del cibo e della convivialità intorno al cibo nella definizione delle identità umane, un concetto che rafforza il potere del cibo nell’unire e accorciare distanze tra culture.
Le ricette cult del film
Come ogni pellicola che si rispetti a sfondo gastronomico, non mancano innumerevoli piatti e ricette che accompagnano trama e scene del film. In Amore, cucina e curry, la ricetta emblema dell’unione di due culture così differenti ma così vicine, è sicuramente l’Omelette che Hassan - interpretato da Manish Dayal - cucina insieme a Mme Mallory: il giovane aspirante chef indiano, infortunato, si trova a guidare la signora ai fornelli, insegnandole, di fatto, una versione tutta sua della ricetta classica francese. Una omelette dal netto tocco indiano.
Secondo Giulia Ceirano un piatto emblema della cucina francese - che in Amore, cucina e curry compare a 1 ora e 25 - è sicuramente il bœuf Bourguignon, una ricetta tipicamente francese resa famosa da Julia Child, la cuoca americana che ha insegnato all’America l’arte della cucina francese (quella del libro e del film Julie & Julia, per restare in tema). In Amore, cucina e curry anche questo piatto della tradizione francese viene rivisitato dal protagonista con l’aggiunta di spezie e sapori della sua terra, l’India. Il risultato è un piatto capace di unire e di accontentare tutti i palati, gli stomaci e i cuori.
Se decideste di preparare un bœuf Bourguignon e seguire i consigli del film Amore, cucina e curry, aggiungere qualche spezia indiana alla ricetta proposta.
Perché guardare Amore, cucina e curry?
All’esperta e autrice Giulia Ceirano abbiamo chiesto perché consiglierebbe la visione del film: «Il cibo, raccontato come elemento identitario, è capace di dividere anche ma, alla fine dei conti, è nato per unire. In un periodo storico in cui le questioni identitarie sono un ingombrante tema di attualità, e in cui è sempre più difficile immaginare una risoluzione ai conflitti che nascono tra i popoli, la visione di Amore, cucina e curry può aiutare la lettura del nostro presente. Questo film, che è una piacevole commedia, presenta allo spettatore una storia semplice da digerire, ma che contiene dentro di sé gli elementi fondamentali di storie ben più gravi e complesse. Esistono, in Amore, cucina e curry, due diverse culture, all’apparenza agli antipodi e invece, a ben guardare, molto simili, tanto da trovarsi a condividere gli stessi valori, le stesse passioni e lo stesso piccolo lembo di terra, nella campagna francese. Ci ricorda qualcosa?».
Amore, cucina e... curry
Film 09.11.2024, 20:40