Curiosità e trend

Cachi: i frutti asiatici diventati di casa

Un tempo le loro piante erano usate a scopo ornamentale, oggi i cachi sono tra i prodotti più amati della stagione autunnale

  • 29 ottobre, 11:30
Cachi
  • iStock
Di: Anaïs Taddei 

Dalla Cina al Ticino

I cachi sono uno dei frutti simbolo dell’autunno, presenti in moltissimi giardini della Svizzera italiana e apprezzati da grandi e piccini. La pianta dei cachi arriva da lontano, è originaria infatti della Cina, dove veniva coltivata più di duemila anni fa. Viene introdotta in Europa nel Settecento grazie al Direttore britannico del Giardino botanico di Calcutta. 
Grazie alla loro buona capacità di adattamento e alle scarse esigenze ambientali, questi frutti esotici crescono anche in Svizzera, soprattutto nella Svizzera italiana.

Il primo riferimento ad alberi di cachi in Ticino risale al 1895, quando un vivaiolo milanese fa pubblicare una promozione pubblicitaria su un giornale ticinese. Il primo albero di cachi pare sia stato piantato a Sonvico all’inizio del Novecento.

Come nei giardini cinesi, anche da noi le piante di cachi inizialmente avevano uno scopo ornamentale. Come dimostrano gli esemplari di albero situati nel centro storico di Sonvico, nel cortile di Casa Catella e a Grancia, al lato della chiesa di San Carpoforo.

Albero di cachi
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Sono molte le abitazioni che possono godere dei frutti della pianta nel proprio giardino. Quasi nessuno però riesce consumarli tutti: un po’ per la difficoltà nel raccoglierli - nel caso di imponenti arbusti - e un po’ per la grande quantità di cachi prodotti da un solo albero.

Un frutto unico nel suo genere

Diversamente dalla maggior parte dei frutti, i cachi vanno raccolti dalla pianta quando sono ancora acerbi per poi farli maturare lontani dall’albero. Al momento della raccolta, nei mesi di ottobre novembre, la polpa è ancora consistente, il sapore è astringente e il frutto, di colore giallo-arancione, non è ancora mangiabile. Una volta raccolti vanno riposti in cassetta e lasciati maturare in un luogo asciutto, fresco e lontano da fonti dirette di luce. Per accelerare la maturazione è possibile metterli vicino a pere o mele, che producendo etilene aiutano la trasformazione dei tannini del caco in zuccheri. Quando sono pronti per essere mangiati i cachi risultano morbidi e la polpa è estremamente dolce, morbida e cremosa.

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La raccolta di cachi

I servizi 16.12.2010, 14:46

Esistono anche delle varietà di cachi a pasta dura, chiamati anche cachi mela che a differenza di quelli classici e morbidi, possono essere consumati direttamente appena colti e hanno una consistenza soda e croccante.

I cachi sono ricchi di vitamine e beta carotene e sono utili per chi soffre di stanchezza. Visto l’elevato livello di zucchero sono sconsigliati per chi soffre di diabete o obesità. Hanno inoltre proprietà lassative o astringenti a seconda del grado di maturazione.

Il caco può essere considerato un frutto “biologico per natura” in quanto la pianta vegeta e produce in assenza di trattamenti antiparassitari.

Nel 1945 a Nagasaki alcuni alberi di cachi sopravvissero alla devastazione causata dalla bomba atomica, facendo diventare questa pianta come simbolo di pace.

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Il cachi sopravvissuto alla bomba atomica

RSI/Dario Lo Scalzo 09.08.2021, 07:45

In cucina

I cachi possono essere mangiati con o senza buccia. Tagliando la parte superiore è possibile mangiare la polpa direttamente all’interno della buccia con un cucchiaio, come per il kiwi. In cucina si prestano per deliziose ricette, vista la loro componente zuccherina, sia per dolci e mousse, ma anche come salsa di accompagnamento alla selvaggina, per esempio carne di cervo o d’anatra. Per conservarli più a lungo si possono essiccare.

I semi che prevedono l’inverno
Un tempo, nella tradizione contadina, si diceva che tagliando un seme di caco a metà si potesse osservare: o una piccola forchetta, o un piccolo cucchiaio o un piccolo coltello. A seconda del tipo di posata che si trovava raffigurata si poteva ricavare un’indicazione sul tipo di inverno che stava arrivando:
Coltello: l’inverno tagliente, con venti forti, gelate e temperature rigide
Forchetta: inverno mite
Cucchiaio: abbondanti nevicate

Fonti:

M. Guarnaschelli Gotti, Grande enciclopedia illustrata della gastronomia, Mondadori, 2007
C. Teubner, Food - Il mondo del gusto per immagini, Food Editore, 2003
lafestuca.ch
www.ccat.ch
www.luganoalverde.ch
m4.ti.ch - Stagionalità ticinese
www.contadinisvizzeri.ch
www.gemuese.ch
Agricoltura - calendario stagionale

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