Ritratti e storie

Matilde Domeniconi: l’apprendista cuoca che rappresenterà il Ticino al concorso Le Poivrier d’argent

Per la prima volta in Ticino, il concorso decreterà la o il migliore apprendista cuoca/o della Svizzera Romanda e del Ticino il 23 marzo prossimo

  • 14 marzo, 17:45
Matilde Domeniconi, apprendista, finalista Ticino, Poivrier D'Argent
  • Samuel Mersi
Di: Alice Tognacci 

Matilde è apprendista cuoca presso il ristorante scolastico del CSIA (Centro scolastico per le industrie artistiche) di Lugano e lo scorso gennaio ha superato le selezioni cantonali per accedere al concorso culinario “Le Poivrier d’argent”, dedicato agli apprendisti cuochi e alle apprendiste cuoche della Svizzera romanda e del Ticino.
Il 23 Marzo 2024 il Ticino accoglierà per la prima volta il concorso e Matilde , come finalista, sarà l’unica rappresentante del Cantone. A pochi giorni dalla finale abbiamo incontrato Matilde durante una sua giornata di lavoro.

Ci avevano descritto Matilde come una ragazza timida, invece abbiamo incontrato una giovane con le idee molto chiare, uno spiccato senso di competitività e la passione per la cucina, vero motore delle sue scelte, del suo lavoro e delle sue aspirazioni.

Matilde ha 17 anni, è di Bidogno e la sua passione per il mondo della cucina è un affare di famiglia: il papà era proprietario di un ristorante e la nonna l’ha iniziata ai fornelli, cimentandosi con lei in biscotti, pasta e innumerevoli altre preparazioni; da qui la voglia di buttarsi e avvicinarsi all’apprendistato in campo culinario: «mi sono proprio buttata, perché sapevo che potenzialmente era una cosa che poteva piacermi e perché in futuro sarebbe potuto diventare il mio lavoro». Attualmente Matilde è al secondo anno di apprendistato: un giorno alla settimana si reca a scuola al CPT di Lugano-Trevano e il resto dei giorni lavora al ristorante della CSIA dove inizia la sua giornata alle 7 del mattino.
Dell’essere cuoca, Matilde, ama la parte creativa, quella di sperimentazione e di abbinamenti dei sapori, infatti riconosce la cucina come un’arte che, a detta sua, è qualcosa difficile da spiegare a parole perché è un mondo complesso, fatto non solo di tecnica ma anche di sentimento.

I piatti possono trasmettere tante cose, tanti sapori, tante storie; amo esprimermi cucinando, diversamente magari non riesco a farlo, ma appena mi metto a cucinare so di poter creare qualcosa che parla.
Matilde Domeniconi, poivrier d'argent, finalista ticino
  • Samuel Mersi

Poivrier d’Argent: la sfida finale

È dunque questa la giovane cuoca finalista che rappresenterà il Ticino al concorso biennale Le Poivrier d’argent. Il concorso, nato nel 1997 per incoraggiare giovani cuochi e cuoche in formazione della Svizzera Romanda e del Ticino a mettersi in gioco, quest’anno, per la prima volta, approda in Ticino: presso il Polo dell’alimentazione e dei servizi della Svizzera italiana (PASSI) del Centro professionale tecnico (CPT) Lugano-Trevano, il 23 marzo 2024, Matilde Domeniconi sfiderà i migliori apprendisti e le migliori apprendiste cuochi dei cantoni Jura, Vaud, Vallese, Ginevra, Neuchâtel, Friburgo e Berna francofona.

«Al concorso partecipano apprendiste cuoche e apprendisti cuochi AFC al secondo anno di formazione, che si sfidano in una prova pratica in cucina - spiega Cecilia Beti, Direttrice del CPT Lugano-Trevano - All’apertura delle iscrizioni al concorso il comitato definisce il piatto principale (quest’anno sarà il coniglio), diversi tipi di cottura e si definisce il numero e tipo di contorni; il dessert sarà invece annunciato solo la sera prima della competizione. I/le concorrenti hanno dei tempi definiti per la preparazione dei piatti e i criteri di valutazione sono: ordine e pulizia durante i lavori in cucina; la presentazione del piatto; la creatività dello stesso e chiaramente il gusto e gli abbinamenti delle pietanze».
La giuria è composta da professionisti e professioniste del settore come Pierre-André Ayer, Giuseppe Piffaretti, Jérôme Boulès, Thierry Fischer, Lorenzo Albrici, Luciano Nodari, Simone Devittori (nazionale svizzera dei cuochi), Dalila Zambelli (nazionale svizzera cuochi juniores) e chef Dario Ranza che sarà il presidente e coordinatore del gruppo.

Cecilia Beti ci racconta anche come Matilde è riuscita ad arrivare in finale: «Una prima selezione è stata fatta dai docenti sulla base del rendimento scolastico e della motivazione. Poi, il 17 gennaio c’è stata la selezione ufficiale che è stata una prova del concorso, qui Matilde è riuscita a organizzare il lavoro nei tempi, ha risposto a tutti i criteri della giuria e ha soddisfatto anche i palati dei giurati. Tutti i/le partecipanti alla selezione hanno lavorando benissimo, quindi un complimento va a tutti, Matilde, però, ha proposto qualcosa in più ed è stata scelta per rappresentare il nostro cantone al concorso».

È il primo concorso a cui partecipo nella mia vita ed è un’emozione unica.
Sono una persona molto competitiva e se c’è da giocare, gioco e do il massimo.

Le Poivrier d’argent: un’occasione importante per il Ticino che vede la collaborazione di CPT e CSIA

Il concorso, oltre a far conoscere meglio una professione, punta a promuovere la regione ospitante, i suoi prodotti e, perché no, le sue eccellenze anche in ambito professionale, non solo di cucina... e il perché ce lo spiega proprio la direttrice del CPT Lugano-Trevano: «Abbiamo deciso qualche anno fa di inoltrare la nostra candidatura come cantone ospitante sperando di portare per la prima volta la manifestazione a casa nostra, lo abbiamo fatto per avere lo stimolo e promuovere la professione in Ticino. Con i colleghi di comitato, Saverio Pezzi, Christian Gianetti e Nicola Piatti, abbiamo partecipato all’edizione 2022 a Delémont accompagnando il nostro rappresentante. Al rientro ci siamo resi conto di voler riprendere il concorso e rilanciarlo. Da qui l’idea di fare “le cose in grande”. Parlando con il direttore del CSIA ci siamo resi conto che poteva essere interessante proporre una collaborazione. Noi avevamo necessità di esperti di comunicazione, soprattutto visiva, e loro avevano bisogno di confrontare le classi con attività reali. Da subito il clima instaurato con i colleghi è stato di grande coinvolgimento. Il lavoro svolto ci permette di far conoscere il concorso e il nuovo logo creato servirà a coloro che organizzeranno l’edizione 2026 di riprendere un concorso rimodernato da noi». Un lavoro di squadra, dunque, che vede la collaborazione attiva di due poli d’eccellenza del nostro territorio, anche grazie al supporto di numerose aziende che hanno creduto nel progetto e lo hanno sostenuto investendo fondi e materie prime.

L’importanza dei concorsi per i ragazzi a livello formativo

I concorsi nell’ambito della cucina e della pasticceria sono famosi e importanti. Spesso, quando se ne sente parlare, la mente dei non addetti ai lavori va subito al concetto di sfida in stile “Masterchef”; ma cosa significa a livello formativo, per i ragazzi, immergersi in certe esperienze, soprattutto nel mondo della cucina? A detta degli esperti e dei docenti, i concorsi sono tasselli fondamentali per la vita formativa, lavorativa e umana di giovani cuochi e cuoche: «La partecipazione a queste iniziative - spiega Cecilia Beti - permette di inserire un tassello in più nel CV dei nostri giovani. La competizione mette alla prova le abilità pratiche, ma anche la gestione del tempo, il sangue freddo, l’ordine e l’organizzazione, tutti aspetti tipici del mestiere di cucina, un ambito in cui il rispetto del tempo di esecuzione è fondamentale, così come la gestione dello stress. Immaginiamo una brigata al lavoro per preparare un grande banchetto, ognuno ha un compito ben preciso e non può lasciarsi distrarre. Dunque, questi concorsi non sono una competizione come siamo abituati a vedere in televisione, fra persone che cucinano per hobby, bensì fra professionisti che devono gestire eventi importanti».

Il concorso mi sta facendo crescere sia a livello personale che professionale, e mi aiuta anche alla preparazione degli esami che dovrò sostenere a breve essendo al secondo anno.
Consiglierei a chiunque, avesse la possibilità, di fare questa esperienza: non costa nulla e ne vale la pena se si vuole portare qualcosa a termine, con determinazione.

Tornando alla nostra Matilde, si dice tranquilla per la finale che si avvicina: «la sto vivendo bene, se mi preparo, non posso sbagliare, mi concentro e faccio tutto il possibile perché sia perfetto, basta organizzarsi!». Qualche timore, però, non lo nasconde per il dolce - scoglio per tanti cuochi non pasticceri di professione - ma si lascerà sorprendere, perché, lo ricordiamo, il dessert è l’unica preparazione “a sorpresa” della finale.

Di certo, noi tiferemo tutti per Matilde e il 23 marzo sapremo se il Ticino avrà portato a casa l’ambito Poivrier d’argent per i prossimi due anni. Anche se, come tiene a precisare la direttrice Beti: «Questo evento ci ha già portato molto, prima ancora di svolgerlo!»

Vorremmo che la formazione professionale sia meglio considerata dalle famiglie, dai giovani e dagli altri ordini scolastici.
Ci aspettiamo di far capire come questo mondo complesso della realtà professionale può riservare un’attenzione alle/ai giovani mettendo in evidenza i loro talenti. Ci aspettiamo una bella giornata di festa con tante persone che avranno voglia di visitare il nostro centro e festeggiare con noi!

Cecilia Beti, Direttrice CPT Lugano-Trevano

48:10

Poivrier d’Argent

Il gioco del Luca 16.03.2024, 16:30

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