Cereali ucraini: Russia minaccia di sospendere accordo

"Se non ci saranno progressi nell'eliminazione degli ostacoli alle esportazioni russe di fertilizzanti e cereali, cominceremo a chiederci se questo accordo sia davvero necessario": lo ha dichiarato il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov al termine di un incontro ad Ankara con il suo omologo turco, Mevlüt Cavusoglu. L'accordo a cui ha fatto riferimento è quello raggiunto lo scorso anno, con l'attiva mediazione della Turchia, per consentire l'export di cereali ucraini attraverso il Mar Nero, nonostante il conflitto in corso. L'intesa è stata riconfermata il 19 marzo per soli due mesi, non senza difficoltà nel convincere Mosca.

Formalmente non colpite dalle sanzioni internazionali, le esportazioni agricole russe conoscono non di meno molte difficoltà a causa delle misure restrittive sui pagamenti internazionali. Alcune misure sono state prese, ma per Mosca sono ancora insufficenti. Inoltre per Lavrov le esportazioni ucraine sono troppo sbilanciate a favore dei paesi ricchi e solo in parte minoritaria finiscono all'Africa e agli Stati in via di sviluppo.

La Russia è stata accusata in passato da Bruxelles e Washington di utilizzare la questione dell'export agricolo per addossare all'occidente la responsabilità della guerra ed attirarsi il sostegno di paesi africani e asiatici.

Lavrov ha avuto anche un colloquio bilaterale con il presidente turco Erdogan, che è in campagna elettorale per il voto del 19 maggio prossimo. Nessun dettaglio è trapelato dall'incontro.