Il sostegno degli Stati Uniti all'ingresso dell'Unione africana come membro permanente del G20 e del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ma anche 55 miliardi di dollari in tre anni per sviluppo economico, sanità e sicurezza.
È quanto Joe Biden offre nei tre giorni di summit Usa-leader africani, che entrerà nel vivo mercoledì con l'intervento del presidente USA nello stesso giorno in cui il Marocco sarà la prima squadra africana a disputare una semifinale di coppa del mondo di calcio, "facendo la storia dentro e fuori il campo", come ha sottolineato il segretario di Stato Antony Blinken.
La mossa di Biden mira a coinvolgere di più l'Africa su temi come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la sanità in tempi di pandemia. Ma anche e soprattutto a contrastare la crescente influenza cinese e russa (quest'ultima anche militare) nel continente, nonché ad allineare i suoi leader contro Mosca sul conflitto ucraino, spesso cauti per i rischi di ricadute sull'export del grano.
Per il summit sono arrivati a Washington 49 tra capi di Stato e di governo, in pratica quasi tutti i leader del continente, tranne quelli che non hanno rapporti diplomatici pieni con gli USA (Eritrea) o che hanno subito derive anti costituzionali (Mali, Sudan, Guinea e Burkina Faso). Da lunedì la capitale è blindata e molte strade sono state chiuse, anche perché Jill Biden andrà in giro per la città con le altre first lady.
Il presidente USA Joe Biden
"Lo spirito di questo summit non è quello che faremo per le nazioni e il popolo africano, ma quello che faremo insieme a loro", ha spiegato il presidente degli Stati Uniti, che avrà anche dei bilaterali con i leader dei Paesi che vanno al voto nel 2023 per offrire il sostegno Usa ad "elezioni libere, eque e credibili".
Presentando il vertice, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha anticipato l'impegno di Biden ad ottenere dal Congresso 55 miliardi per l'Africa per i prossimi tre anni da destinare in particolare allo sviluppo economico, alla sanità e alla sicurezza alimentare. La bussola degli investimenti sarà l'Agenda 2063 dell'Unione Africana, ossia il suo piano per lo sviluppo sostenibile nei prossimi 40 anni.
"Questo non è un documento americano, non è una visione americana, è un documento dell'Unione africana: in questo summit vogliano elevare le voci e le priorità africane", ha spiegato Sullivan sottolineando l'approccio di "ascolto" da parte degli Stati Uniti.
Ma Pechino ha già alzato le antenne e messo le mani avanti. L'ambasciatore cinese a Washington Qin Gang ha assicurato che gli investimenti del suo Paese in Africa "non sono una trappola" e ha insistito sul fatto che 'l'Africa dovrebbe essere un posto per la cooperazione internazionale".
RG 12.30 del 12.12.22 Il servizio di Gabriele Fontana