Vita dura per i ghiacciai ticinesi: se la fusione continuerà come nel 2022 e nel 2023, nei prossimi 5-10 anni saranno destinati a scomparire. Lo dice il Dipartimento del territorio, fornendo i risultati delle misurazioni annuali che hanno interessato Basodino, Valleggia, Bresciana (Adula) e Corno.
Com’è dunque andato il 2023? Inizialmente la fusione è stata più contenuta: accumuli di neve primaverile e alcune settimane con temperature più fresche hanno permesso di contenere il ritiro dei ghiacciai, almeno fino alla metà di agosto. Ma la canicola e le temperature più alte della media hanno poi portato a un aumento dello scioglimento tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Il ghiacciaio del Corno
Nel dettaglio, si registrano i seguenti arretramenti: Basodino 14,8 metri (29,3 metri nel 2022), Valleggia 28,9 metri (29,3 nel 2022), Bresciana (Adula) 23,2 metri (18,5 nel 2022), Corno 7,4 metri (15,8 nel 2022). Per quanto riguarda la perdita di spessore “i valori sono mediamente raddoppiati rispetto alle medie pluriennali degli scorsi anni”.
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