Ridurre il consumo globale di combustibili fossili per scongiurare i peggiori effetti del cambiamento climatico. L’accordo finale della COP28 di Dubai contiene questo impegno vago, frutto di settimane di intensi negoziati e combattuto in particolare dai Paesi produttori di petrolio.
La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è stata un grande evento. Oltre 97’000 persone sono arrivate da quasi 200 Paesi all’ombra del Burj Khalifa, tra cui molti rappresentanti del mondo economico. Un grande sforzo per un risultato tutto sommato limitato, che solleva interrogativi sull’utilità di questi incontri annuali.
Non mancano gli appelli per un’azione rapida e decisa contro il cambiamento climatico, il 2023 sarà però probabilmente non solo l’anno più caldo mai registrato, ma farà segnare un nuovo record di emissioni, con 36,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Nonostante gli sforzi globali, le emissioni continuano a crescere, bisogna quindi rassegnarsi? “No” secondo buona parte della popolazione svizzera: nel sondaggio “Svizzera, come stai?”, condotto in primavera su incarico della SSR, solo il 10% considera il cambiamento climatico inarrestabile.
Anche il consigliere federale Albert Rösti, responsabile per le questioni ambientali e climatiche, si è recato alla conferenza di Dubai. Ha invitato la comunità internazionale a dire addio a carbone, petrolio e gas, a triplicare le fonti di energia rinnovabile e a raddoppiare la loro efficienza entro il 2030.
Inoltre, Rösti ha sottolineato quanto la Svizzera sta già facendo nella lotta contro il cambiamento climatico e ha invitato anche altri Paesi a impegnarsi di più.
Per farsi un’idea sull’attuale situazione nel campo della lotta al cambiamento climatico, la SSR con “dialogo” vi propone una selezione di contenuti da tutta la Svizzera, tradotti nelle quattro lingue nazionali e in inglese.
Con “dialogo” avete anche la possibilità di discutere dell’utilità di queste conferenze sul clima, in uno spazio di dibattito online moderato e tradotto nelle quattro lingue nazionali e in inglese.
COP28, cosa cambierà
Telegiornale 13.12.2023, 20:00