Le forme tradizionali di dipendenza, alcol, tabacco e droghe illegali, non sono sparite, ma oggi se ne aggiungono di nuove: puff, gioco d’azzardo, videogiochi, social network e altre attività sulla Rete.
La maggior parte dei giovani in Svizzera se la passa bene, ma negli ultimi anni la loro salute mentale globalmente si è deteriorata negli ultimi anni, secondo Dipendenze Svizzera. Nel Panorama delle dipendenze 2024 viene sottolineato che più giovani sono vulnerabili e presentano un rischio maggiore di consumare sostanze psicoattive o di rifugiarsi nei social network.
https://www.rsi.ch/s/2101602
Dipendenze Svizzera chiede quindi una migliore applicazione dei divieti di vendita e misure per ridurre la domanda (limitazione della pubblicità e aumento dei prezzi). L’associazione si batte anche per migliorare gli sforzi di prevenzione e chiede di rafforzare l’individuazione precoce delle persone vulnerabili nelle scuole.
La volontà popolare in fumo
Il 13 febbraio 2022, l’iniziativa “Giovani senza tabacco” è stata approvata da popolo e cantoni, e puntava a vietare la pubblicità per il tabacco dove bambini e adolescenti possono vederla. Due anni più tardi, la sua applicazione è stata bocciata al Nazionale e rinviata al Consiglio degli Stati.
Pubblicità del tabacco, bocciata la modifica di legge
Telegiornale 29.02.2024, 20:00
Per la sinistra la modifica della legge non rispetta la volontà popolare, per UDC e PLR la proposta del Governo si spingeva troppo lontano. Quello che è certo è che la Svizzera è al penultimo posto del “Tobacco industry interference index”, una classifica mondiale sull’ingerenza delle lobby del tabacco sulla politica.
La lotta contro le “puff” si allarga
Lo scorso gennaio, il Governo britannico ha annunciato l’intenzione di bandire dal 2025 la vendita di sigarette elettroniche usa e getta, le “puff”. Numerosi altri Paesi hanno già vietato questi prodotti dai gusti dolci e imballaggi colorati, che vengono considerate come una porta d’ingresso alla dipendenza da nicotina per i giovani.
In Svizzera, dove hanno la sede i giganti mondiali dell’industria del tabacco, una simile decisione sembra poco probabile, sottolinea un approfondimento di swissinfo.ch. Anche se la Confederazione non prevede un divieto generale, non resta indifferente alla crescita dello svapo. Da giugno 2024 le sigarette elettroniche non potranno più essere vendute ai minorenni.
L’uso problematico dei social network
Accanto alle vecchie dipendenze da alcol e tabacco, nell’era digitale ne stanno comparendo altre, in particolare nei social network. Quasi tutti i giovani tra i 10 e i 15 anni usano ogni giorno piattaforme come WhatsApp, Snapchat, TikTok o Instagram.
Nel 2022 in Svizzera il 9,7% delle ragazze e il 4,4% dei ragazzi li utilizzava in modo problematico, secondo i dati dell’Osservatorio svizzero della salute (Obsan). Un uso problematico in crescita rispetto al precedente studio del 2018 che potrebbe essere legato alle abitudini prese durante la pandemia di Covid, come sottolineato dai colleghi della RTS.
Il servizio della Matinale di RTS
Le “loot box”, il gioco d’azzardo nei videogame
Un’altra problematica legata al mondo digitale riguarda i videogiochi: secondo i dati dell’Obsan, il 31% dei giovani e il 5% delle giovani ci giocano ogni giorno. Dipendenze Svizzera ritiene che molti videogiochi includono meccanismi che spingono a dedicarvi il maggior tempo possibile e a spendere il più possibile. Nel mirino ci sono in particolare le “loot box”, forzieri virtuali dalle ricompense casuali che giocatori possono acquiatere con microtransazioni.
Si tratta di una tecnica simile alle slot machine, che prende di mira i minori e può portare a comportamenti problematici o di dipendenza in età adulta, rileva l’approfondimento sul tema della RTS. Alcuni Paesi hanno già vietato le “loot box”, mentre il Parlamento svizzero ha escluso le microtransazioni dalla legislazione sulla protezione dei minori nel settore dei videogiochi.
L’approfondimento sulle “loot box” di Mise au point (RTS)
Acquisti compulsivi e dipendenza da shopping
Anche se non è nuovo, l’acquisto compulsivo è in crescita grazie al commercio online. Le piattaforme di vendita sul web usano infatti sempre più spesso tecniche di neuromarketing per spingere a comprare.
Delle tecniche di manipolazione che non sono state necessarie per Jessica Hofstetter, che ha raccontato la sua dipendenza dall’acquisto di libri alla SRF. Una dipendenza che deriva dai suoi problemi di autostima.
Una dipendenza che riguarda molte persone e i cui meccanismi vengono spiegati da un’esperta del campo.
Riconoscere di avere una malattia per Jessica Hofstetter è stato il primo passo per fare fronte alla sua dipendenza, che fa ancora parte della sua vita, ma che affronta con più serenità.
Paragonatevi con il resto della Svizzera
Diverse domande del grande sondaggio “Svizzera, come stai?”, condotto lo scorso anno dalla SSR, portavano sul rapporto alle dipendenze. Rispondete ad alcune domande e paragonatevi al resto della Svizera.
Che cos’è “dialogo”?
La nuova offerta editoriale mira a favorire il dialogo tra le diverse regioni del Paese senza barriere linguistiche. Ogni settimana propone un tema con contenuti da tutta la Svizzera e un dibattito tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese. A questo link potete farci avere le vostre critiche e commenti, che ci aiuteranno a migliorare la nostra offerta.
RG 07.00 del 21.03.2024 - La corrispondenza di Gianluca Olgiati
RSI Info 21.03.2024, 06:57
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RG 07.00 del 21.03.2024 - Le considerazioni di Markus Meury, portavoce di Dipendenze Svizzera, al microfono di Gianluca Olgiati
RSI Info 21.03.2024, 07:28
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