La Banca nazionale svizzera (BNS) ha acquistato valuta per 67,1 miliardi lo scorso anno nel tentativo di limitare il rafforzamento del franco a fronte degli 86,1 miliardi del 2015, quando era stata abbandonata la soglia minima di cambio con l'euro.
Gli interventi sono stati decisi in momenti di grande incertezza, ad esempio quando i britannci hanno votato il divorzio dall'Unione Europea, informano i vertici dell'istituto nel rapporto annuale pubblicato giovedì.
E' probabile che le operazioni in questo senso stiano continuando anche nel 2017, come s'intuisce osservando l'evoluzione degli averi a vista, in aumento di 28 miliardi rispetto a fine 2016.
ATS/dg