Economia e Finanza

Giusto abolire il cambio minimo

L'ex vicepresidente della BNS difende la decisione, a tre anni di distanza

  • 11 gennaio 2018, 13:45
  • 23 novembre, 02:58
Jean-Pierre Danthine, vicepresidente della BNS dall'aprile 2012 al luglio 2015

Jean-Pierre Danthine, vicepresidente della BNS dall'aprile 2012 al luglio 2015

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Tre anni dopo la rinuncia da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) alla soglia minima di cambio tra franco ed euro, l'ex vicepresidente dell'istituto Jean-Pierre Danthine difende la decisione.

L'economista, intervistato dal quotidiano L'Agefi, sottolinea che l'introduzione nel 2011 era giustificata per impedire un eccessivo apprezzamento del franco e la decisione di abbandonare il cambio minimo nel gennaio 2015 si rivela oggi buona.

Danthine afferma che non è stata una decisione facile da prendere, ma l'economia svizzera l'ha ben sopportata, con la disoccupazione tornata ai livelli del 2015 e buone prospettive di crescita.

ATS/sf

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