Il Bitcoin è una ''frode'', che ''non finirà bene''. Parola dell'amministratore delegato di JPMorgan, considerato il 'maghetto' di Wall Street durante la crisi finanziaria.
Per spiegare il suo scetticismo, Jamie Dimon ricorre alla metafora dei tulipani in Olanda nel 17esimo secolo, quando gli speculatori fecero salire i prezzi dei bulbi a livelli esorbitanti. La storia non è poi finita bene. E per il bitcoin potrebbe essere lo stesso. Dimon ritiene che le autorità non consentiranno alla valuta virtuale di esistere senza una supervisione, soprattutto se qualcosa dovesse andare male. ''Abbiamo visto la Cina, ai Governi piace controllare la massa monetaria'' aggiunge riferendosi all'atteso divieto di Pechino sui Bitcoin.
La valuta virtuale, ammette l'esperto, può essere utile a persone in aree dove non ci sono altre opzioni. ''Se si è in Venezuela, in Ecuador o in Corea del Nord, se si è uno spacciatore o un assassinio allora è meglio usare i bitcoin rispetto ai dollari. Quindi ci potrebbe essere un mercato, anche se limitato''.
ATS/Swing
RG 18.30 del 13.09.2017: le considerazioni dell'analista finanziaria di JP Morgan Maria Paola Toschi
RSI Info 13.09.2017, 20:30
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