La testimonianza

“Ci hanno preso di mira con il gas: ho vomitato per due ore di fila”

Il racconto alla RSI di Yuri Previtali, soldato italiano della Legione internazionale ucraina: “Colpiti dai russi con armi illegali” - La notizia della sua morte, poi la smentita

  • 30 marzo, 06:50
  • 30 marzo, 11:45
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Soldati ucraini in Donbass

  • Archivio Keystone
Di: SEIDISERA-Ograbek/ludoC 

In Ucraina si combatte anche utilizzando l’arma dei gas. Da tempo il sospetto aleggia, in particolare nei confronti della parte russa: ci sono state diverse segnalazioni, diverse intossicazioni, anche se non letali. Ma il tema resta tabù. Non a caso, da parte ucraina si preferisce non sollevare la questione, nonostante in ballo ci sia la violazione del diritto internazionale. Si teme che questo darebbe adito a forti timori e i soldati potrebbero anche rifiutarsi di andare al fronte. Pierre Ograbek, nostro inviato nel Donbas, ha tuttavia raccolto la testimonianza di un soldato che ha vissuto più di una volta un attacco coi gas: si chiama Yuri Previtali, è italiano e combatte in uniforme ucraina nei ranghi della Legione internazionale.

“Sono stato preso di mira con armi considerate illegali”, spiega Previtali ai nostri microfoni, “ho ricevuto colpi di mortaio con fosforo: in quel caso la prima cosa da fare e indossare una maschera antigas per proteggersi. Altre volte sono stato preso di mira da droni”.

La tecnologia, nel contesto della guerra, “ha fatto passi enormi”, spiega ancora il combattente originario di Bergamo al nostro inviato: “Molto spesso i russi (con i droni, ndr.) sganciano granate lacrimogene o con altri gas sulle posizioni ucraine. E lo fanno anche di notte: quando non riesci a vedere a un metro di distanza”.

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Yuri Previtali

  • RSI

Situazioni che Yuri Previtali ha vissuto in prima persona: “Mi trovavo nella foresta e su di noi avevano “droppato” (sganciato, ndr) una granata contenente gas e non avevamo le maschere, nulla. Ricordo che abbiamo dovuto abbandonare la posizione per retrocedere in un’altra posizione amica un po’ più arretrata. Allo stesso tempo, l’esercito russo ha iniziato a prenderci di mira con colpi di mortaio da 82 (millimetri: ovvero mortai medi, ndr.) correggendo il tiro a ogni nostro movimento”.

Una situazione indescrivibile che scuote ancora Previtali quando la racconta. “Grazie a Dio ci siamo salvati tutti, ma ho avuto un’intossicazione da gas: ho continuato a vomitare ininterrottamente per un paio d’ore. Mi ricordo che il medico di combattimento mi ha fatto delle iniezioni, non ricordo bene di cosa, ma mi hanno aiutato”.

I due campi rivali si adattano continuamente per far fronte alle strategie dell’avversario. “Anche l’Ucraina ha usato i gas?” ha quindi chiesto Pierre Ograbek al combattente della Legione internazionale. “Personalmente – risponde Previtali – Non ho mai visto l’esercito ucraino utilizzare gas, ma spesso è l’esercito russo che usa questo tipo di strategie. Non mi è mai capitato di vedere usare gas da parte dell’esercito di Kiev”.

Anzi, sottolinea il combattente: “Io stesso non vorrei mai che si utilizzasse. L’Ucraina è l’unica che rispetta le norme internazionali: sui prigionieri e anche sulla guerra in generale. L’esercito russo si è chiamato fuori da tutto questo”.

La notizia della morte, poi la smentita

Media russi avevano annunciato sabato sera la morte di Yuri Previtali. Anche l’agenzia russa Tass aveva diffuso la notizia, che era stata ripresa anche da numerose testate italiane. Ma lo stesso Previtali ha poi smentito di persona, pubblicando un messaggio sui social e confermando anche personalmente alla RSI che sta bene ed è vivo.

PODCAST: l’uomo al fronte

Yuri Previtali è anche il protagonista del nostro podcast Il mondo là fuori: nell’ultima puntata ha raccontato la sua vita di uomo al fronte.

21:15

La guerra di Yuri

RSI Il mondo là fuori 28.03.2025, 15:30

  • RSI
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