L’Abkhazia, regione separatista della Georgia occidentale, sta vivendo delle giornate movimentate. La Russia, sua vicina e suo principale sponsor nella causa separatista, vorrebbe acquisire terreni per dei progetti immobiliari. Ma la popolazione è insorta, prendendo d’assalto il parlamento.
A Sukhumi, capitale dell’Abkhazia, i manifestanti hanno utilizzato un camion per sfondare i cancelli di metallo che circondano il Parlamento. Poi si sono arrampicati attraverso le finestre dopo aver strappato le sbarre di metallo.
Un leader dell’opposizione, Temur Gulia, ha dichiarato che i manifestanti intendevano chiedere la cancellazione dell’accordo di investimento, visto il pericolo che un tale accordo avrebbe permesso a russi molto ricchi e alle imprese legate a Mosca di acquistare proprietà nella regione del Mar Nero, escludendo la popolazione locale.
Il sedicente presidente della regione, Aslan Bzhania, ha dichiarato di non avere intenzione di dimettersi o di fuggire, anche se pare abbia lasciato la capitale per recarsi in un villaggio sul Mar Nero. I rappresentanti delle opposizioni hanno già respinto la dichiarazione del presidente e i notiziari locali hanno dichiarato che i colloqui per trovare un possibile accordo tra opposizione e presidente sono già stati interrotti.
La Russia ha dichiarato di seguire la “situazione di crisi” con con preoccupazione e ha esortato i suoi cittadini a non recarsi in Abkhazia. La Russia ha riconosciuto l’Abkhazia e un’altra regione separatista, l’Ossezia del Sud, come Stati indipendenti nel 2008, dopo aver sconfitto la Georgia in una guerra di cinque giorni.
Abkhazia, manifestazioni anti Russia
Telegiornale 16.11.2024, 12:30