Alcune truppe russe si ritirano

Una parte delle forze russe schierate per settimane vicino al confine ucraino "hanno iniziato a tornare alle loro guarnigioni". Lo ha affermato, martedì mattina, il ministero della difesa russo, mentre restano sempre vivi i timori del mondo occidentale di un'imminente operazione militare. "Le unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare sui trasporti ferroviari e stradali e inizieranno a tornare alle loro guarnigioni oggi, martedì", ha detto il portavoce del ministero Igor Konashenkov, citato dalle agenzie di stampa russe.

Nel frattempo si continua a trattare e si moltiplicano le iniziative diplomatiche europee ma ci si prepara anche ad un eventuale attacco armato. Molti diplomatici sono in partenza da Kiev e gli Stati Uniti, che da giorni annunciano l’aggressione come imminente (si parla di domani, mercoledì) hanno spostato temporaneamente la loro ambasciata a Leopoli.

Da parte russa sono intanto nella fase finale della preparazione “le risposte alle proposte degli Stati Uniti e della NATO sulle garanzie di sicurezza”. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dalla Tass. La portavoce ha pure parlato delle trattative sull'attuazione degli accordi di Minsk, affermando che "non c'è alcuna precondizione russa a parte il rispetto del documento come è scritto, punto per punto" e accusando l'Ucraina di mancanza di "forza e coraggio".

Nel giorno della visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Mosca per incontrare il presidente russo Valdimir Putin, la Germania, per bocca della ministra degli Esteri Annalena Baerbock, “chiede alla Russia di ritirare le proprie truppe schierate ai confini dell'Ucraina”. La situazione è particolarmente pericolosa e può degenerare in qualsiasi momento e "noi dobbiamo utilizzare tutte le opportunità di dialogo per ottenere una soluzione pacifica", ha aggiunto la ministra tedesca.