La Germania è al fianco dell'Ucraina e continuerà a sostenerla economicamente, ha garantito il cancelliere Olaf Scholz, oggi (lunedì) a Kiev per poi recarsi martedì a Mosca nel tentativo di contribuire a stemperare la crisi innescata dalla presenza di oltre 100'000 soldati russi al confine con il Paese vicino, un contingente tale da far temere un'invasione.
"Non ci sono motivi ragionevoli per un dispiegamento militare simile", ha detto Scholz, invitando il Cremlino a "cogliere le offerte di dialogo". "In caso di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala. Se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare", ha garantito Scholz, sostenendo che "l'integrità territoriale ucraina "non è negoziabile".
"La nostra sicurezza è la sicurezza dell'Europa", ha insistito dal canto suo il capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky, nella conferenza stampa congiunta che ha fatto seguito all'incontro di Kiev.
Crisi ucraina, il viaggio di Scholz
Telegiornale 14.02.2022, 13:30
Un'adesione del Paese dell'Europa orientale alla NATO - inserita quale obiettivo anche nella Costituzione nazionale - ne garantirebbe la sovranità, ha aggiunto Zelensky, ammettendo però che la questione non è all'ordine del giorno per l'immediato futuro. "Non è in agenda ed è strano che la Russia stia agendo come se lo fosse", ha sottolineato anche Scholz.
Zelensky ha parlato anche del gasdotto Nord Stream 2, che permette le forniture di gas russo alla Germania aggirando l'Ucraina. "Si tratta di un'arma geopolitica", ha detto. Il progetto è stato completato, ma Berlino non ha ancora dato il via libera all'attivazione.
Il presidente ha infine criticato, definendola "un grave errore", la decisione di diversi Paesi occidentali, come Stati Uniti, Canada e Australia, di richiamare parte del proprio personale diplomatico e di spostare le proprie operazioni dalle ambasciate a Kiev verso Leopoli (Lviv), nell'ovest del Paese, in una zona ritenuta più sicura.