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Bombardamenti a Beirut e a Gaza

Nella notte le IDF sono tornate a colpire siti d’importanza strategica - Intelligence israeliana dichiara l’uccisione di due leader di Hamas - Macron: “Basta armi a Israele”

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Fumo e fiamme s'innalzano nel cielo sopra Beirut

  • Reuters
Di: RSI Info/LP 

In Medio Oriente sabato si è consumata un’altra giornata d’intensi combattimenti, con bombardamenti israeliani in Libano e nella Striscia.

Attorno a mezzanotte (ora locale), le Forze di Difesa israeliane hanno cominciato a bersagliare pesantemente il sobborgo meridionale di Beirut, Dahiyeh, e diversi quartieri settentrionali di Gaza. Prima di bombardare il rione libanese, attorno alle 23:00 (ora locale) le IDF hanno invitato la popolazione a lasciare le proprie abitazioni. Ordini di evacuazioni sono stati emessi in giornata anche per la Striscia ma, riferisce il New York Times, interessavano la fascia centrale dell’enclave.

Mentre le IDF non hanno ancora confermato i raid, diversi media locali arabi diffondono video delle esplosioni.

Una giornata d’intensi combattimenti

Le IDF hanno martellato tutto il giorno il territorio libanese: molti raid si sono concentrati nei pressi della capitale, altri hanno mirato al confine meridionale e altri ancora hanno colpito la frontiera tra la Siria e il Libano. Gli obiettivi: siti d’importanza strategica di Hezbollah o di Hamas. Dopo gli assalti, le IDF e lo Shin Bet hanno dichiarato l’uccisione di due importanti leader della milizia palestinese, ritenuti responsabili di operazioni terroristiche e del reclutamento di soldati in Libano.

Razzi sono partiti anche dal Libano. Nel pomeriggio le sirene sono risuonate in varie zone nel nord d’Israele, dal confine settentrionale passando per la Galilea fino alla città costiera di Haifa. L’intera regione è stata presa di mira da decine di razzi ma la maggior parte è stata intercettata e abbattuta; singoli vettori hanno colpito il suolo e uno ha causato tre feriti.

Sempre più voci confermano la morte del numero due di Hezbollah

Durante la giornata sempre più voci hanno confermato la morte del successore di Hassan Nasrallah, Hashem Safieddine. Lo hanno sostenuto il media arabo Al Arabiya, le IDF e altre anonime fonti israeliane.

Anche una fonte di Hezbollah – riferiscono diverse agenzie – avrebbe dichiarato di aver perso i contatti con Safieddine. In serata, tuttavia, Hezbollah ha negato l’esistenza di tale fonte, senza però smentire né confermare la morte del suo numero due.

Sul fronte palestinese

A Gaza gli attacchi sono stati di minore entità: al tramonto un raid aereo “mirato” è stato effettuato contro un ex complesso dell’UNRWA, dove, riferiscono le forze israeliane, Hamas pianificava e lanciava attacchi contro lo Stato Ebraico.

In Cisgiordania, coloni israeliani si sono riversati contro un gruppo di palestinesi intenti a raccogliere olive vicino a Tulkram. Tre aggressori e cinque palestinesi sono rimasti leggermente feriti.

Offensiva Israele in Libano

Telegiornale 05.10.2024, 12:30

Macron: “Basta armi a Israele”

Intanto in Europa si è sollevata una prima resistenza istituzionale contro la fornitura di armi ad Israele. Durante un’intervista radiofonica il presidente francese Emmanuel Macron si è espresso contro l’invio di altri armi allo Stato ebraico per condurre i combattimenti a Gaza. “Credo che oggi la priorità sia tornare a una soluzione politica” che sia necessario “smettere di consegnare le armi: la Francia non ne fornisce”.

Non è tardata la risposta del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu: “Mentre israele combatte le forze della barbarie, i paesi civili dovrebbero schierarsi fieramente al nostro fianco. Eppure il presidente Macron chiede un embargo: vergogna”. Lo riferisce il Times of Israel.

L’Eliseo ha specificato subito la sua posizione, dichiarandosi “alleato incrollabile” di Israele, ma ora bisogna “bisogna evitare l’escalation” a ogni costo, favorendo quindi “soluzioni diplomatiche”.

Catena della solidarietà: appello urgente

In seguito all’escalation del conflitto in Libano e al peggioramento della situazione della popolazione civile a Gaza, la Catena della Solidarietà intensifica i suoi sforzi per aiutare le vittime della crisi umanitaria in Medio Oriente e lancia un appello urgente alle donazioni.

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Crisi umanitaria in Medio Oriente

La Catena della Solidarietà riattiva la raccolta fondi

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