I ribelli yemeniti Houthi hanno rivendicato venerdì un attacco missilistico contro l’aeroporto di Tel Aviv. L’azione segue una serie di raid israeliani che hanno colpito obiettivi sotto il loro controllo, tra cui l’aeroporto della capitale yemenita Sana’a.
“L’aggressione israeliana non farà che rafforzare la determinazione del popolo yemenita a sostenere i palestinesi”, hanno dichiarato gli Houthi in un comunicato.
L’esercito dello Stato ebraico ha affermato che un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato prima di attraversare il territorio israeliano. Le sirene di allarme sono state attivate in diverse zone a causa della possibilità di caduta di detriti.
Gli attacchi missilistici degli Houthi arrivano in risposta ai raid israeliani di giovedì, che hanno preso di mira non solo l’aeroporto di Sana’a, ma anche una centrale elettrica nella città occidentale di Hodeida. Secondo fonti Houthi, questi bombardamenti hanno causato sei vittime, quattro delle quali all’aeroporto. Tra i testimoni degli attacchi c’era Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), presente allo scalo al momento del bombardamento.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto con fermezza, dichiarando che Israele continuerà a colpire gli Houthi “fino a quando il lavoro non sarà finito”. Ha definito il gruppo yemenita un “ramo terroristico dell’asse del male iraniano”.
La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava di ora in ora, tra blackout, freddo, carenze di cibo e attacchi continui
Circa 50 vittime palestinesi in un attacco aereo israeliano vicino a un ospedale
Nel frattempo nella Striscia di Gaza continua a crescere il bilancio delle vittime. Giovedì, un attacco israeliano contro un edificio vicino all’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, ha causato circa 50 morti, tra cui almeno tre operatori sanitari, secondo quanto riportato dall’agenzia turca Anadolu.
Il direttore dell’ospedale, Hussam Abu Safiya, ha denunciato che le forze israeliane hanno circondato la struttura, ordinandone l’evacuazione completa. La situazione umanitaria nella Striscia si aggrava di ora in ora, tra blackout, freddo, carenze di cibo e attacchi continui.