Hong Kong, via al processo a Jimmy Lai

Si è aperto lunedì a Hong Kong il processo al magnate dei media Jimmy Lai, proprietario del quotidiano Apple Daily chiuso nel 2021, critico delle autorità cinesi e sostenitore delle manifestazioni pro-democrazia del 2019, quando il giornale aveva invocato sanzioni internazionali nei confronti della Cina e delle autorità locali.

Da tre anni in carcere con l’accusa di “collusione con forze straniere”, il 76enne rischia una condanna all’ergastolo in virtù della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino. In aula - per la sua prima apparizione pubblica dal 2021 - si è presentato sorridente.

Il processo - fra imponenti misure di sicurezza - si tiene in udienza pubblica su una durata di 80 giorni. La sentenza sarà pronunciata da tre giudici, senza giuria. L’inizio del dibattimento è stato più volte ritardato, anche per il rifiuto da parte della giustizia di Hong Kong di permettere a Lai di essere rappresentato da un avvocato britannico, Tim Owen.

In Occidente, Stati Uniti e Regno Unito in particolare (di quest’ultimo Lai ha il passaporto) guardano al processo come metro di giudizio delle libertà civili e dell’indipendenza della giustizia a Hong Kong.