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Il DFAE raccomanda di lasciare l'Est dell'Ucraina

La Svizzera chiede il ritiro delle truppe militari russe al confine - Al vertice di Monaco, il presidente ucraino Zelensky smorza gli allarmismi statunitensi

  • 19 febbraio 2022, 22:30
  • 20 novembre, 18:36
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Un soldato ucraino nella regione di Lugansk

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Di: eb/agenzie 

"Non pensiamo di doverci fare prendere dal panico". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera, a proposito dell'escalation di tensione nel Paese. Parole che arrivano all'indomani delle dichiarazioni di Joe Biden sulla presunta imminente offensiva militare russa: il presidente statunitense, venerdì, ha affermato di essere "convinto" che il Cremlino abbia ormai deciso di invadere l'Ucraina.

Una dichiarazione da cui oggi si è distanziata la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock: "Nelle situazioni di crisi, la cosa peggiore è presumere o cercare di indovinare", ha detto, precisando che "non è noto se un attacco è già stato deciso ed è imminente, ma la minaccia contro l'Ucraina è reale".

02:00

Aria tesa alla conferenza sulla sicurezza di Monaco

Telegiornale 19.02.2022, 21:00

Zelensky, che si è recato a Monaco nonostante le considerazioni di Biden secondo cui non sarebbe stato "saggio", ha dichiarato di essere "grato" per le informazioni condivise dagli americani, ma ha anche detto di fidarsi prima di tutto "dei servizi segreti ucraini, che capiscono cosa sta succedendo lungo i nostri confini".

La posizione della Svizzera

Il Dipartimento federale degli affari esteri ha fatto sapere in una breve presa di posizione pubblicata sabato sera che "la Svizzera è preoccupata per l'aumento delle ostilità osservate dalll'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) nell'Est dell'Ucraina" e che la Confederazione chiede a "entrambe le parti di ripristinare il cessate il fuoco", riferendosi alle violenze che si sono intensificate nel Donbass. "Questo include un sostanziale ritiro delle forze militari russe dalle vicinanze col confine con l'Ucraina. Il dialogo costruttivo è vitale e la Svizzera è pronta a sostenerlo", si legge.

Il DFAE, inoltre, "raccomanda alle persone svizzere nelle regioni di Donetsk e Lugansk di lasciare temporaneamente e con i propri mezzi queste regioni. Certe compagnie aeree hanno ridotto o annullato i loro voli a destinazione della Ucraina". Tra le indicazioni c'è anche quella di "evitare ampiamente tutte le zone di confine con la Russia e la Bielorussia".

Francia e Germania richiamano i propri concittadini

Nella giornata di sabato, la Germania e la Francia hanno raccomandato ai propri concittadini di lasciare il Paese, mentre la compagnia aerea Lufthansa ha annunciato la sospensione dei voli verso Kiev e Odessa da lunedì fino a fine mese: una decisione a cui si è allineata anche Swiss.

La situazione è diventata sempre più instabile nelle regioni separatiste del Donbass, dove ieri i ribelli hanno annunciato lo sfollamento dei civili, soprattutto donne e bambini, mentre oggi è scattata la mobilitazione generale per gli uomini di età fra i 18 e i 55 anni. Due soldati ucraini sono stati uccisi e altri quattro feriti: si tratta delle prime vittime dopo settimane.

L'Unione Europea, su richiesta dell'Ucraina ha inviato materiale medico d'emergenza, tra cui attrezzature per ospedali da campo, medicinali, tende, sacchi a pelo e generatori d'energia. Altri aiuti sono attesi nei prossimi giorni.

Esercitazioni militari in Bielorussia

Intanto, nel corso della giornata di sabato sono andate avanti le esercitazioni militari russe con il lancio di missili balistici. Alle operazioni ha assistito il presidente russo, Vladimir Putin, accanto al leader bielorusso, Alexander Lukashenko. Le esercitazioni militari congiunte erano pianificate da tempo ed è previsto che terminino domani, domenica: una data cruciale per capire se il Cremlino ritirerà o no le truppe ammassate in Bielorussia.

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