Numerose persone sono morte giovedì nella città afgana di Asadabad, quando i talebani hanno sparato sulla gente che sventolava la bandiera nazionale durante le manifestazioni annuali dell'indipendenza del Paese: lo riporta l'agenzia di stampa Reuters sul proprio sito citando un testimone oculare, Mohammed Salim.
Non è chiaro, secondo il testimone, se le vittime siano state colpite dal fuoco dei talebani o siano morte in seguito al fuggi fuggi provocato dagli spari. L'episodio segue l'uccisione di tre persone ieri da parte dei fondamentalisti a Jalalabad, un centinaio di chilometri a sud di Asadabad, in simili circostanze.
In Afghanistan, dunque, nonostante le rassicurazioni fornite dai talebani all'opinione pubblica internazionale, la situazione si presenta ancora caotica e ci si domanda se quanto accaduto possa essere uno stimolo per il rilancio del jihadismo sul piano internazionale. I cooperanti di "Save the Children" lanciano anche l'allarme sulla grave crisi alimentare che coinvolge i bambini nel Paese e che rischia di peggiorare senza aiuti.
Si organizza una resistenza
Intanto, secondo quanto reso noto dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, una resistenza armata ai conquistatori talebani si sta organizzando nel Panshir, a nord di Kabul. Alla testa ci sarebbero il vicepresidente Amrullah Saleh e Ahmad Massud, figlio del defunto comandante Ahmed Shah Massud, che era soprannominato proprio "il leone del Panshir" e fu ucciso in un attentato poco prima degli attacchi dell'11 settembre. La regione, difficilmente accessibile, non è mai caduta in mani talebane durante la guerra civile negli anni '90, così come aveva resistito anche all'invasione sovietica. Mosca ha rinnovato un appello a un dialogo nazionale "che permetta la formazione di un Governo rappresentativo" e garantito il suo sostegno a un'iniziativa in tal senso condotta dall'ex presidente afghano Hamid Karzai.