Regista, giornalista, conduttore del programma forse più famoso della TV sovietica, ma anche inviato di guerra ed ex deputato alla Duma. Alexander Nevzerov è una personalità notissima in Russia. Su di lui pende un mandato di arresto spiccato da Mosca per aver mostrato l’attacco all’ospedale ostetrico di Mariupol. Giovedì sera è stato ospite di Falò, dove ha iniziato a raccontare proprio dall’abbandono del suo Paese.
“In realtà non ho deciso io di lasciare il mio Paese, anzi a dire la verità non ho ancora deciso se tornare o meno. Io mi sono trovato in questo periodo in Europa e in Israele per caso, in quanto dovevo svolgere delle lezioni in Israele. Poi da qui ho saputo che in Russia sono diventato un criminale e che mi aspettano cinque anni di prigione”.
Nevzerov, come detto, è stato incriminato per diffusione di “notizie false”, ma cosa di quanto ha pubblicato non è piaciuto al Governo russo? “Non è che non sia piaciuto, il fatto è che oggi qualsiasi verità, qualsiasi discorso diretto, aperto e sincero sulla guerra in Ucraina in Russia è ormai un crimine, ed è permesso utilizzare solo alcune ‘proposte’ offerte dal ministero della Difesa e dal Governo. Qualsiasi altro punto di vista non è accettato e viene punito, proprio dal codice penale, che nell’ultimo periodo è stato riempito di nuovi articoli e di nuovi crimini”.
A far finire sulla graticola moscovita Nezverov sono stati i bombardamenti della clinica ostetrica di Mariupol, un tema considerato assolutamente vietato, nonostante l’attacco sia stato confermato da tutte le agenzie di stampa e da moltissimi video, documenti e fotografie. Per il giornalista russo si è però trattato di “una barbarie con gravi conseguenze, e siccome io sono ancora sano di mente e una persona ragionevole, l’ho fatto, ne ho parlato, ho svelato questa informazione e per questo finisco nelle maglie degli articoli penali”.
“In Russia non esiste la verità”
Per quanto riguarda le informazioni che arrivano ai russi in relazione alla guerra, Nezverov traccia un quadro a tinte fosche: “Vedono informazioni molto edulcorate e addolcite, quasi belle. Vedono soldati felici che vanno da qualche parte e a cui fanno raccontare di piccoli insignificanti risultati, come la conquista di un villaggio dove però non c’era nemmeno l’esercito ucraino. E la spacciano come una grande vittoria. Vedono quindi una propaganda schizofrenica, che propone una sola verità a cui bisogna credere. In generale in Russia adesso non esiste la verità: sono stati distrutti tutti i mass media, le redazioni sono state chiuse, così come le radio indipendenti”.
Per quanto riguarda i social media al momento risultano quasi tutti bloccati e vietati, ma non sono sotto controllo per chi ancora riesce ad accedervi. “Ora si attende solo la chiusura di Youtube, l’ultimo della lista” aggiunge Nezverov, che su questa piattaforma ha un suo canale.
“Golpe? Sogni e fantasie”
Infine il giornalista russo è stato sollecitato sulle sempre maggiori voci che circolano in Occidente in relazione a un ipotetico golpe per rovesciare Putin, che venga dai servizi segreti o dall’interno del Cremlino. “Sospetto che si tratti solo di sogni e fantasie. Nessun dittatore al mondo è stato mai così difeso e protetto: in questi 20 anni da quando è al potere si è speso moltissimo per costruire questo sistema di protezione personale e di preparazione alla guerra, le vere ossessioni di Putin. E tutto questo succede su questo pianeta, nel sistema mondiale che non è poi così grande. Dobbiamo quindi aver paura che questo conflitto diventi globale, ovviamente noi non lo vogliamo, ma purtroppo sappiamo che in questi casi spesso si avverano le previsioni peggiori”.
La puntata integrale di Falò del 24 marzo 2022