Israele ha offerto ad Hamas, con la mediazione del Qatar e dell’Egitto, una pausa di due mesi nei combattimenti e nei raid a Gaza in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi, ha riferito ieri, lunedì, in tarda serata, il sito americano Axios.
Questa proposta non implica la fine della guerra a Gaza, ma una seconda tregua. La prima, durata una settimana, ha visto il rilascio di un centinaio di ostaggi in cambio di almeno 240 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Secondo le autorità israeliane, 132 ostaggi si trovano ancora nella Striscia di Gaza, 28 dei quali sarebbero morti.
La proposta israeliana prevede il ritorno in Israele degli ostaggi vivi e dei loro resti in diverse fasi, la prima delle quali includerebbe uomini e donne di età superiore ai 60 anni, secondo Axios. Seguiranno le donne soldato, gli uomini sotto i 60 anni che non sono militari, i soldati israeliani maschi e infine i resti degli ostaggi.
Dislocazione militare
Secondo questo piano, Israele e Hamas avrebbero dovuto concordare in anticipo il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio di ogni ostaggio, secondo la categoria, e poi negoziare il nome di ogni palestinese, continua Axios. Il piano non prevede la fine della guerra tra Israele e Hamas e nemmeno una soluzione politica a lungo termine, ma il dislocamento dei soldati israeliani dalle principali città di Gaza e il graduale ritorno delle centinaia di migliaia di persone sfollate dal nord al sud di Gaza nel tentativo di sfuggire alla violenza.
Gaza: 21 soldati israeliani uccisi nella notte
Ventuno soldati sono rimasti uccisi la scorsa notte nei combattimenti in corso a Khan Yunis, a sud di Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari. Si tratta dell’episodio più grave per l’esercito israeliano dall’inizio della guerra.
Notiziario 06.00 del 23.01.2024
RSI Info 23.01.2024, 06:55