Il ministero dell'Economia italiano nella serata di martedì ha festeggiato per l'accordo economico del bilancio italiano da presentare a Bruxelles. Dopo due mesi di trattative, da lì sarebbe arrivato infatti il via libera "tecnico" e, in via informale, dei commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis alla proposta messa a punto da Giuseppe Conte e Giovanni Tria, che eviterebbe la procedura d'infrazione.
Ma da Palazzo Chigi poco dopo bacchettano il responsabile del dicastero dell'economia: fino all'ultimo serve "prudenza", frenano. Solo mercoledì arriverà infatti la decisione ufficiale della Commissione. E una delle condizioni "essenziali" per un esito positivo era la "riservatezza" nella trattativa.
Una trattativa che ha un passaggio fondamentale tutto interno alla Commissione proprio tra colombe e falchi, i più morbidi, come Moscovici e Dombrovskis, e i duri e puri dei paesi del Nord. Perciò il Conte sarebbe molto irritato dall'uscita "assai maldestra" del ministro Tria. Il timore, spiegano dal governo, è che i falchi Ue blocchino Juncker e l'intesa informale salti.