Jimmy Carter compie 100 anni

Jimmy Carter compie 100 anni, il più longevo presidente della storia americana rimasto alla Casa Bianca solo quattro anni. Metà vita “da ex”, tanto che il traguardo oggi sorprende, come quando nel 1975 si candidò.

Jimmy chi? Governatore democratico della Georgia, coltivatore di arachidi del sud, giocò l’effetto sorpresa: un uomo comune per la presidenza che fu di Nixon e Johnson. Dopo lo scandalo del Watergate e le menzogne sul Vietnam, offriva al Paese la sua umanità e bussola morale. Conquistò gli americani, ma dovette fare i conti con una nazione disillusa, messa alla prova da crisi energetica e recessione.

E il fronte internazionale mise in luce sia la sua abilità – con l’accordo di pace da Nobel tra Israele ed Egitto –, sia i suoi limiti. La crisi degli ostaggi a Teheran nel 1979, 52 americani prigionieri per oltre un anno del regime di Khomeini, gli fu elettoralmente fatale.

Il Reaganismo mandò in soffitta la fugace era Carter… i cui meriti verranno riconosciuti lontano dalla Casa Bianca: per le sue battaglie umanitarie e l’ambiente e per la mediazione nei conflitti in giro per il mondo, tanto da essere premiato con un Nobel.

Un affetto riconquistato con la testimonianza personale, accanto come contro la malattia, dopo un primo tumore.

Una testimonianza di fede e di laborioso ottimismo, sempre al fianco dell’amata Rosalynn accanto a lui per 77 anni. In occasione del suo funerale, il novembre scorso, l’ultima uscita pubblica di Jimmy Carter. “È molto limitato in ciò che può fare. Non può parlare al telefono. Segue le notizie e quando gli abbiamo chiesto se fosse emozionato per il compleanno, ha risposto di sì, ma più ancora di poter votare Kamala Harris”, dice Jason Carter, nipote di Jimmy Carter e presidente del Carter Center.