Conflitto Israele-Hamas

La rivolta di 800 funzionari occidentali contro Israele

Un documento inviato ai rispettivi Governi accusa lo Stato ebraico di gravi violazioni del diritto internazionale a Gaza e mette in guardia dal rischio di complicità. Fra i firmatari ci sarebbero anche svizzeri

  • 2 febbraio, 20:32
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A Gaza "potenziali scenari di pulizia etnica e genocidio", scrivono gli autori del documento

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Di: ATS/pon

Oltre 800 tra diplomatici e funzionari statunitensi ed europei hanno sottoscritto un documento “transatlantico” in cui accusano Israele di “gravi violazioni del diritto internazionale” nell’ambito della risposta militare contro la Striscia di Gaza all’attacco di Hamas del 7 ottobre e chiedono ai rispettivi governi una reazione più decisa.

Altrimenti, scrivono in un testo visionato fra gli altri dalla BBC e dal New York Times, c’è “il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo”, fino, potenzialmente, a scenari di “pulizia etnica e genocidio”.

Il documento è firmato da funzionari in servizio per conto della Casa Bianca e di 11 Paesi europei, fra cui la BBC cita il Regno Unito, la Germania e la Francia. Il New York Times aggiunge alla lista anche Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna, Svezia, Italia e pure la Svizzera.

Il testo è stato illustrato all’emittente britannica da un funzionario americano con “oltre 25 anni di esperienza” nei ranghi dei servizi di sicurezza nazionale, il quale - protetto dall’anonimato - ha denunciato “il continuo rifiuto” dei vertici degli Stati interessati di raccogliere questi allarmi lanciati da “voci che conoscono la regione (mediorientale) e le sue dinamiche”.

“Qui la realtà - ha detto la gola profonda sentita dalla BBC - è che noi non stiamo solo mancando di prevenire qualcosa, stiamo diventando attivamente complici”. Si punta il dito in particolare contro l’amministrazione Biden, ma senza risparmiare le capitali europee alleate di Washington.

Nel testo si accusa Israele di “non avere limiti” nelle sue operazioni militari a Gaza: operazioni che hanno già provocato “migliaia di morti civili evitabili” e che, tramite “il blocco deliberato degli aiuti”, stanno “mettendo migliaia di civili di fronte al rischio di una lenta morte per fame”.

Il dossier esprime un livello di dissenso mai visto “nella mia esperienza di 40 anni in politica estera”, commenta una voce esterna all’iniziativa come quella del veterano Robert Ford, ex ambasciatore statunitense in Algeria e Siria. Persino al tempo della contestata guerra in Iraq del 2003 la gran parte dei diplomatici critici rimase in silenzio, nota Ford: evidentemente “i problemi e le implicazioni del conflitto a Gaza sono così seri da costringere a una protesta pubblica”.

Gaza, l'esercito israeliano allaga i tunnel di Hamas

Telegiornale 31.01.2024, 20:00

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