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L'intervento turco "cambierà gli equilibri"

Forze curde sotto attacco nel nord della Siria - L'analisi: "L'operazione avrà conseguenze sull'intera regione"

  • 22.11.2022, 21:13
  • 20.11.2024, 14:23
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Turchia pronta ad attaccare via terra

SEIDISERA 22.11.2022, 19:11

  • Keystone
Di: SEIDISERA/Savi/Red.MM 

Sono oltre una novantina i raid aerei che la Turchia ha sinora condotto nell'ambito di un'operazione militare contro le forze curde nel nord della Siria. Un'operazione scattata in risposta all'attentato dello scorso 13 novembre in pieno centro a Istanbul che secondo Ankara è di matrice curda.

L'esercito turco ha colpito le forze democratiche siriane, ovvero gruppi di combattenti guidati dai curdi dello YPG e che hanno avuto un ruolo centrale nella guerra contro il sedicente Stato islamico (ISIS). Ankara agisce oltre confine, nella Siria settentrionale e anche in Iraq.

Attaccata la base di Al Wazir

Gli attacchi avrebbero causato numerosi morti e decine di feriti, come fa sapere ai microfoni della RSI Kamal Seikho, noto giornalista locale e attivista per i diritti umani curdo, che si trova nella città di Ad-Darbasiyah, lungo il confine tra i due paesi. Il giornalista racconta di un attacco che ha preso di mira la base di Al Wazir, una delle più importanti basi militari delle forze della coalizione internazionale guidate dagli Stati Uniti e dalle forze democratiche siriane durante la guerra contro l'ISIS.

Dal 2016 la Turchia ha già condotto quattro operazioni militari contro le milizie curde nel nord della Siria. Ankara vuole infatti da tempo realizzare una zona cuscinetto profonda una trentina di chilometri in territorio siriano. L'intento è di evitare che si crei al di là della sua frontiera meridionale una autonomia territoriale curda.

"In molti si preparano a fuggire"

"Questa operazione turca - afferma ancora il giornalista Kamal Seikho - sta influendo sugli equilibri dell'intera regione. Sono oltre una dozzina le città di confine che si ritrovano in prima linea, con una popolazione a maggioranza curda. Tutti temono un'operazione di terra (il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha già parlato di un'operazione con truppe terrestri, ndr), si vive in uno stato di paura e di tensioni. Molti si stanno quindi preparando a fuggire e a cercare un posto sicuro".

In quest'operazione non è mancata la risposta curda. E come spiega Kamal Seikho, questa è una guerra che avrà ripercussioni su tutti gli attori implicati: "Questo intervento cambierà gli equilibri di potere e fa presagire grandi pericoli per l'intera regione".

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