Il Governo britannico dovrà "in qualche modo porgere le sue scuse alla Russia" per le accuse sull'avvelenamento a Salisbury dell'ex spia Sergei Skripal e di sua figlia Iulia. Così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, sostenuto anche dal capo dei servizi russi all'estero, Sergei Naryshkin, che accusa gli omologhi britannici e statunitensi di aver organizzato una "provocazione grottesca".
Intanto monta la polemica dopo il rifiuto del direttore del laboratorio militare britannico di Porton Down di certificare l'origine russa dell'agente nervino usato il 4 marzo a Salisbury. E ad accusare il capo del Foreign Office Boris Johnson di aver mentito è oggi (mercoledì) la ministra ombra laburista dell'Interno, Diane Abbott.
La cautela di Porton Down non ha impedito a Downing Street di ribadire la convinzione che Mosca sia responsabile, anche sulla base di altri imprecisati "elementi" indiziali, e che non vi siano altre spiegazioni "plausibili". Ma per il Times la premier Theresa May rischia di dover ora "battagliare" per tenere insieme il fronte internazionale anti-Cremlino formato con l'appoggio di Washington a colpi di espulsioni.
ATS/M. Ang.