Sta scaldando gli animi l’intenzione degli Stati Uniti di installare missili a lungo raggio in Germania a partire dal 2026. Dichiarazione, avvenuta a margine del vertice NATO, che non è passata inosservata, soprattutto da parte degli avversari dell’Alleanza atlantica. Per il portavoce del Cremlino si tratta di “passi verso il ritorno della guerra fredda”, riporta l’agenzia di stampa russa Tass.
Cremlino che ha già minacciato una “risposta militare” ai missili USA, e ad altre misure, “per contenere la NATO”, accusandola di essere “di fatto pienamente coinvolta nel conflitto in Ucraina”. Anche la Cina dice la sua, accusando l’Alleanza di “incitare allo scontro”.
L’idea è che l’arsenale venga dispiegato prima in modo “episodico” e poi “duraturo”. Questo per “dimostrare l’impegno degli USA verso la NATO”. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, ha spiegato che si vuole incoraggiare la Germania e altri Paesi europei a investire nello sviluppo e nell’acquisto di missili a lungo raggio per colmare “un crescente grave gap in Europa”.
Intenzioni che sono condivise, oltre che dalla Germania, anche da Francia, Italia e Polonia, che hanno firmato una lettera di intenti per sviluppare missili a lungo raggio nel Vecchio Continente. “Ciò fa parte della deterrenza e garantisce la pace, è una decisione necessaria e importante, presa al momento giusto”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.