Due missili russi si sono abbattuti su Poltava, nel centro dell’Ucraina 350 km a sud-est di Kiev, causando la morte di almeno 51 persone e il ferimento di oltre 270. Un’altra ventina di persone potrebbero ancora trovarsi sotto le macerie.
A dare per primo l’annuncio dell’attacco, su Telegram, è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha precisato come “due missili balistici hanno colpito Poltava finendo su un istituto di formazione militare e sul vicino ospedale”. Uno degli edifici dell’Istituto delle comunicazioni militare colpito da un missile russo è stato parzialmente distrutto. “Gli occupanti si sono improvvisamente trovati sotto le macerie”, ha scritto il presidente.
Secondo il Ministero della Difesa ucraino, l’attacco è avvenuto in un lasso di tempo molto breve tra il momento in cui è scattato l’allarme antiaereo e l’arrivo dei due missili. “L’attacco ha sorpreso le persone che si stavano dirigendo verso il rifugio sotterraneo”, ha spiegato il Ministero stesso.
Stando a fonti russe citate dalla TASS, l’obiettivo dell’attacco era proprio l’istituto, “usato per formare gli specialisti di radar e guerra elettronica” delle forze ucraine. Blogger militari ucraini criticano il comando e le autorità: stando a quanto sostengono, era in corso davanti all’edificio una cerimonia militare, con una forte concentrazione di soldati.
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