Le forze navali maltesi hanno preso il controllo del mercantile turco “El Hiblu1" che, dopo aver soccorso un centinaio di persone su un'imbarcazione in difficoltà al largo della Libia, risultava essere stato dirottato verso nord dai naufraghi, che si rifiutano di tornare nell'inferno libico, dove, in centri di accoglienza improvvisati, vengono sottoposti a violenze, torture e stupri dai loro carcerieri, come più volte denunciato dalle organizzazioni internazionali e dalla stampa di tutto il mondo. La nave è approdata a La Valletta e i passeggeri sono sbarcati. Cinque migranti sono stati arrestati.
RG 12.30 del 28.03.2019 La corrispondenza di Claudio Bustaffa
RSI Info 28.03.2019, 13:45
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El Hiblu 1 stava navigando in acque maltesi dopo che Malta aveva comunicato un blocco navale. Si apre così un nuovo caso, con possibili ripercussioni internazionali. Anche perché l'articolo 33 della Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati (del 1951) vieta agli Stati contraenti di espellere o respingere in qualsiasi modo un rifugiato verso territori in cui la sua vita o la sua libertà sono minacciati.
"Poveri naufraghi che dirottano il mercantile che li ha salvati perché vogliono decidere la rotta della crociera", ha subito tuonato il vicepremier italiano leghista Matteo Salvini che, nel corso di una diretta Facebook ha mostrato sulla cartina il punto in cui si trova la nave "a mezza via tra Italia e Malta. Io dico ai pirati: 'l'Italia scordatevela'.
L'ONG "Mediterranea Saving Humans" chiede invece che alla El Hiblu 1 sia "immediatamente assegnato un porto sicuro in un paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali. I Governi che si oppongono a questo salvataggio e pretendono che la nave consegni i naufraghi in un porto libico, compiono un reato oltre che un atto disumano. Facciamo appello alle istituzioni europee perché non voltino la testa da un'altra parte e aiutino le persone in fuga dai campi di concentramento libici".
ATS/M. Ang.